Il ministro Crosetto ferma Marine Le Pen (e Salvini): «Noi diversi, potremmo entrare nella maggioranza Ursula»
Il ministro della Difesa Guido Crosetto boccia Marine Le Pen. E dice che con Ursula von der Leyen il rapporto è positivo. Tanto da immaginare di poter entrare in maggioranza dopo le Europee del 2024. Possibilmente, sostiene in un’intervista a Repubblica, superando l’accordo con i socialisti al Parlamento Europeo: «Quella che ha eletto la presidente della Commissione Europea è stata una maggioranza tecnica, non politica. Nata per necessità, in vitro, ha messo insieme storie politiche diverse. Questa maggioranza si è sclerotizzata e ha creato uno strano meccanismo, probabilmente involontario: una maggioranza ibrida che non ha più bisogno dei voti dei cittadini ma che raccoglie il consenso in base a opzioni politiche molto diverse e poi lo trasferisce in un unico calderone autoreferenziale».
Maggioranze e conservatori
L’esponente del governo Meloni sostiene proprio che «bisogna andare oltre quella maggioranza e superarla perché l’effetto che si è creato è un distacco tra l’Ue e i suoi cittadini e popoli. I governi tecnici, non votati da nessuno, molto spesso alimentano situazioni di conflittualità sociale. Il progetto di Meloni e il nostro ingresso nei Conservatori nasce con questo obiettivo: permettere un’alternanza tra visioni politiche diverse, alternanza che si è persa per strada con danni per tutti». Il progetto di Fratelli d’Italia, sostiene il ministro, «parte per mettere insieme popolari e conservatori. È un’idea rivoluzionaria che obbligherebbe l’intero sistema politico europeo a una evoluzione positiva. Se poi non sarà possibile, se mancheranno i numeri, allora – partendo da questa base – ragioneremo di un allargamento. Ma è inutile farlo o cercarlo oggi. Se servirà, lo si farà. A bocce ferme».
Afd e Marine Le Pen
E quando Tommaso Ciriaco gli chiede se è possibile mettere insieme anche Afd e Marine Le Pen, la risposta del ministro è precisa: «Ad oggi il progetto comprende un’alleanza tra conservatori e popolari. E questo perché si tratta di un progetto politico chiaro. Abbiamo valori in comune e possiamo trasformarli in ricette politiche comuni. Io lo immagino come un percorso serio e tra forze politiche che trovano una loro armonia e un loro equilibrio». «È ovvio che, su temi così importanti, ad esempio sulla guerra in Ucraina, serve unità e chiarezza. Sono scelte strategiche rilevanti e non si possono fare sconti a nessuno. Ma ritengo anche che la prossima Commissione Ue non corra rischi di eccessivi sbandamenti». E precisa: «Noi apparteniamo ad un altro gruppo e siamo diversi, come è noto. Ed è una scelta, la nostra, fatta tanti anni fa». Mentre Salvini potrebbe entrare nella maggioranza con conservatori e popolari: «Ho sempre detto che la Lega è il partito che più mi ricorda la Csu tedesca».
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