Cospito, il sottosegretario Andrea Delmastro a imputazione coatta. No del Gip di Roma alla richiesta di archiviazione dei pm
Sarà imputazione coatta per il sottosegretario Andrea Delmastro. A deciderlo il gip di Roma, che non ha accolto la richiesta di archiviazione proposta dai pm che nei mesi scorsi avevano iscritto il deputato di Fratelli d’Italia per rivelazione di segreto. La vicenda riguarda i colloqui dell’anarchico Alfredo Cospito detenuto al 41-bis, che furono rivelati nell’Aula della Camera dei deputati da Giovanni Donzelli (quest’ultimo però mai indagato). Secondo quanto stabilito dalla procura i colloqui di Cospito con il ras dei Casalesi Francesco Di Maio erano presenti in un atto segreto, ma Delmastro, nel parlarne con Donzelli, non aveva commesso reato. Perché per i pm Del Mastro, che oltre ad esser parlamentare FdI è anche avvocato penalista, non conosceva la natura di quegli atti. Il Gip però non sostiene tale tesi, il sottosegretario non poteva ignorare la segretezza di quel contenuto.
Cosa prevede l’imputazione coatta
L’imputazione coatta infatti viene disposta tramite ordinanza del giudice. Non è tecnicamente un rinvio a giudizio ma dispone che la procura, che aveva chiesto l’archiviazione, chieda invece per gli indagati un rinvio a giudizio. Pertanto verrà nominato un gup che fisserà una udienza preliminare.
La reazione di Delmastro
«Prendo atto della scelta del GIP di Roma che, contrariamente alla Procura, ha ritenuto necessario un approfondimento della vicenda giuridica che mi riguarda. Avrò modo, davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare di insistere per il non luogo a procedere per insussistenza dell’elemento oggettivo, oltre che di quello soggettivo. Sono fiducioso che la vicenda si concluderà positivamente, convinto che alcun segreto sia stato violato, sia sotto il profilo oggettivo che sotto il profilo soggettivo». È quando dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, Deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario di Stato alla Giustizia.