Bombe a grappolo, Kiev assicura: «Non le useremo in territorio russo». Meloni: «Auspichiamo che tutti applichino la Convenzione che le vieta»
La notizia era stata diffusa nella serata di ieri, 7 luglio: gli Stati Uniti hanno approvato la fornitura di munizioni a grappolo all’Ucraina. Subito dopo, per bocca del ministro della Difesa Oleksiy Reznikov, Kiev ha promesso che non le avrebbe utilizzate sul territorio russo, assicurando l’impiego solo a determinate condizioni. Anche Giorgia Meloni è intervenuta sulla vicenda, visto che le bombe a grappolo sono vietate da una convenzione internazionale della quale, però, non fanno parte né gli Stati Uniti, né l’Ucraina, né la Russia. In una dichiarazione, la presidente del Consiglio ha voluto ricordare che «l’Italia aderisce alla Convenzione internazionale che vieta la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio delle munizioni a grappolo. Nel quadro dei valori espressi dall’Alleanza Atlantica, l’Italia auspica l’applicazione universale dei principi della Convenzione. Ribadisco la condanna dell’Italia alla guerra d’aggressione della Russia, il supporto totale e costante alla resistenza dell’Ucraina, l’impegno con gli Alleati per costruire un nuovo e più forte modello di sicurezza per l’Europa». Insomma, un’inedita presa di distanze dalla scelta degli Stati Uniti.
Da Mosca, intanto, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova è intervenuta sulla questione, ritenendo «nulle» le promesse ucraine di utilizzare le bombe a grappolo in modo «attento e responsabile». In un comunicato riportato dalla Tass, ha affermato: «Washington sa bene che le assicurazioni dei nazisti ucraini di usare queste armi indiscriminate in modo attento e responsabile non hanno alcun valore. I civili saranno presi di mira, come è successo ogni volta che sono stati inviati in Ucraina sistemi d’arma Usa-Nato sempre più letali». Quella di Zakharova è una risposta diretta al tweet pubblicato da Reznikov: «Abbiamo principi chiave di cui sono stati informati per iscritto i partner. L’Ucraina utilizzerà queste munizioni solo per liberare i suoi territori, non saranno utilizzate sul territorio russo ufficialmente riconosciuto ma solo nelle aree in cui si concentrano le forze armate russe, per sfondare le linee di difesa nemiche».
La posizione dell’Italia
In mattinata, sempre Zakharova, aveva tuonato contro la decisione degli Stati Uniti, definendola «un atto di disperazione e debolezza». Con un tweet, prima di Meloni, era intervenuto anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, spiegando come siano proprio i russi a usare da sempre le bombe a grappolo anche in Ucraina. E aveva specificato anche lui che «l’Italia ha aderito alla Convenzione sulle munizioni a grappolo, che ne vieta l’uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio. Ero sottosegretario alla Difesa, nel 2011, quando la ratificammo».