Famiglia travolta, il sospetto sulla rabbia fuori controllo e l’investimento volontario: la lite prima di mettersi alla guida
Il limite era di 50 km orari, ma Angelika Hutter, la cittadina tedesca di 31 anni arrestata ieri per aver investito cinque persone a Santo Stefano di Cadore (Belluno), viaggiava almeno a 70. A confermarlo è un video acquisito dai Carabinieri di Belluno da un’autofficina. Le riprese non lasciano spazio a dubbi: la vettura che ha ucciso tre persone sfrecciava ad altissima velocità alcuni secondi prima del terribile impatto. L’esercizio in quel tratto di rettilineo appartiene a Silvano Da Rin, che assieme al comandante dei Carabinieri della stazione locale è stato il primo a trovarsi davanti la scena dell’investimento. Ma c’è anche un altro testimone che è stato sentito dai militari. Qualcuno che ha raccontato di aver visto la donna litigare furiosamente con una persona, salire in macchina e ripartire sgommando pochi attimi prima del tragico epilogo. Pertanto, non si esclude l’ipotesi che l’investimento della famigliola di Favaro Veneto (Venezia) possa esser stato intenzionale, conseguenza tragica di quella rabbia. Uno scenario che troverebbe conferma nell’assenza di segni di frenata. Ma anche nel fatto che in quel punto la strada fosse rettilinea e che i militari, che anche oggi hanno compiuto un sopralluogo per ulteriori verifiche, non abbiamo accertato alcun segno di sbandata prima del punto di impatto.
Lutto cittadino e interrogatorio di garanzia lunedì prossimo
Più di qualcuno ha descritto Hutter come una «una persona sbandata» che da settimane gira in auto per i paesi di montagna. Probabilmente dormendo nella sua macchina, dove sono stati trovati abiti sporchi, coperte, cibo e acqua. La 31enne sarà sentita probabilmente lunedì dal Gip di Belluno per l’interrogatorio di garanzia, e la assisterà il legale d’ufficio Giuseppe Triolo. Sempre lunedì, è stato proclamato il lutto cittadino e tutte le feste e sagre locali sono state annullate. L’Audi di Hutter ha infatti falciato Mariagrazia Zuin, 64 anni, il suo genero Marco Antoniello, di 48, e il nipote Mattia di due anni, morto all’ospedale. Con loro c’era la moglie di Antoniello, Elena Potente (42), che ha riportato ferite non gravi.
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