Biden frena Kiev sull’ingresso nella Nato: «Se entra ora, siamo tutti in guerra con la Russia»
Poche ore fa, il presidente turco, ospitando l’omologo ucraino, ha dichiarato: «L’Ucraina merita l’ingresso nella Nato». Ma se Recep Tayyip Erdoğan, mediatore di elezione tra Kiev e Mosca, si è schierato apparentemente senza riserve, è dall’altro lato dell’Oceano che è arrivato un freno all’adesione dell’Ucraina. È stato il presidente Joe Biden, in un’intervista esclusiva alla Cnn, ad affermare che il Paese aggredito da Vladimir Putin «non è pronto per entrare nella Nato» poiché, tra gli alleati, «non c’è unanimità» sull’ingresso di Kiev. Inoltre, ha ribadito lo statunitense, procedere adesso con l’adesione significherebbe «andare in guerra con la Russia». In ogni caso, Biden ha assicurato che gli Stati Uniti e tutti gli altri membri della Nato «continueranno a fornire tutte le armi necessarie alla difesa di Kiev, come avviene ad esempio per Israele».
Dunque, l’ingresso nella Nato, per Biden, non potrà che avvenire dopo la risoluzione del conflitto: «Penso che dobbiamo tracciare un percorso razionale affinché l’Ucraina possa qualificarsi per poter entrare nella Nato», perché l’alleanza ha «una politica delle porte aperte. Ma penso che sia prematuro chiedere un voto adesso, perché ci sono altri requisiti che devono essere soddisfatti, inclusa la democratizzazione e altri problemi». Nel colloquio con il giornalista Fareed Zakaria, Biden ha anche parlato della recente scelta di dare a Kiev le bombe a grappolo: «Una decisione difficile, ma necessaria perché l’Ucraina stava finendo le munizioni». Nella lunga intervista, l’inquilino della Casa Bianca ha anche parlato dell’ammodernamento dei dispositivi militari in uso nei Paesi alleati: «La Turchia sta cercando la modernizzazione degli aerei F-16. E anche il primo ministro greco Mitsotakis in Grecia sta cercando aiuto», ha concluso Biden. «E così, quello che sto cercando di mettere insieme, francamente, è un po’ un consorzio, dove rafforzeremo la Nato in termini di capacità militare sia della Grecia che della Turchia, e permetteremo alla Svezia di entrare. Ma è una cosa ancora in corso».