Caso camici, prosciolto Fontana. La Lega pretende «le scuse di Pd, M5s e sinistri vari che hanno offeso e insultato per mesi»
Poche parole che non nascondono la felicità per il proscioglimento in appello del governatore Attilio Fontana: «Sono molto contento, me lo aspettavo ma è sempre una grande gioia vedere che la propria linearità di comportamento sia stata riconosciuta». Il riferimento è all’inchiesta sul cosiddetto “caso camici“. Il presidente della Regione Lombardia, parlando a margine di un sopralluogo a Malpensa Cargo, auspica che la notizia della chiusura della vicenda raggiunga quante più persone possibile: «Non ho mai avuto dubbi su questo fatto e spero che se ne accorgano in tante persone». Fontana è stato scagionato in appello dall’accusa di frode in pubbliche forniture. Insieme a lui, prosciolte anche le altre quattro persone finite al centro dell’inchiesta sulle erogazioni liberali del cognato di Fontana. Per la procura di Milano, la fornitura liberale era una toppa per coprire il tentativo di affidamento diretto a un parente. Sotto la lente dei magistrati erano finiti i camici usati dai medici nelle prime fasi della pandemia di Coronavirus. Lo scorso 13 maggio, Chiara Valori, giudice dell’udienza preliminare, aveva già emesso la sentenza di non luogo a procedere. Oggi, 10 luglio, dopo il proscioglimento definitivo, la Lega pretende le scuse di chi in questi anni ha attaccato il presidente lombardo: «Il tempo è sempre galantuomo! Adesso aspettiamo le scuse di Pd, M5s e sinistri vari che hanno offeso e insultato per mesi».
Dello stesso tenore il commento del capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale, Alessandro Corbetta: «È la parola fine ad anni di attacchi inutili e pretestuosi. Una certa opposizione dovrebbe soltanto chiedere scusa a Fontana e ringraziarlo per quello che ha fatto». Il deputato e coordinatore della Lega lombarda Fabrizio Cecchetti muove una critica nei confronti della magistratura, parlando di «giustizia tardiva». In mezzo, «ci sono stati tre anni in cui Fontana è stato additato dal Pd, soprattutto, e dalle opposizioni, come il peggiore dei malfattori. Chi gli domanderà scusa per tutto il fango che ha ricevuto in questi anni? Chi gli restituirà tutto questo tempo trascorso sulla graticola degli accusati ingiustamente? Certo, alla fine ha prevalso la giustizia, ma soltanto dopo tre anni infernali per Fontana e per la Lega».
Anche il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, interviene sul tema. Lo fa con una premessa: «Da ministro ovviamente non commento mai nessuna vicenda riguardante i vari governatori regionali. Ma stamattina sono contento, da parlamentare e da storico esponente leghista». Ma sopratutto, Calderoli si dice «contento da amico, amico direi storico, perché conosco Attilio da più di 30 anni, lo conosco veramente bene e con lui ne ho passate tante e come tutti nella Lega non ho mai avuto il minimo dubbio sul fatto che sarebbe stato completamente prosciolto da queste accuse. Resta l’amarezza, umana oltre che politica, per quello che ha passato in questi lunghissimi tre anni, che sono tanti, perdendo tanta serenità e anche tante energie: forza Attilio, anche questa è passata e sono davvero felice per te».