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Facci contrattacca: «Sono un pretesto per attaccare il governo. Le accuse della mia ex? Anch’io ho denunciato lei»

Il giornalista di Libero non pensa che il suo programma in Rai sia a rischio e al fiume di critiche che lo stanno travolgendo risponde: «Sono un pretesto per battaglie più grandi di me»

Dalle accuse di sessismo per la frase nel suo articolo sul caso di Leonardo La Russa, fino alla denuncia per stalking da parte dell’ex compagna, per Filippo Facci sono giorni sulla graticola. In tutta questa tempesta di accuse e polemiche, però, il giornalista di Libero assicura in un’intervista a Repubblica di Matteo Pucciarelli: «Se sto perdendo il sonno è sicuramente per altro, non per tutta questa storia». L’ultima faccenda che colpisce Facci è la rivelazione da parte dell’agenzia Agi di un ammonimento notificatogli dal questore di Milano dopo le accuse di stalking da parte della sua ex compagna. Una rivelazione che ha ulteriormente infiammato il clima, dopo che da ore il giornalista era sotto attacco per quel suo articolo sull’indagine per violenza sessuale a carico del figlio di Ignazio La Russa. Il tutto caricato dal fatto che Facci comincerà una collaborazione con la Rai dal prossimo autunno, con una striscia quotidiana su Rai2.

La lite con l’ex compagna

A proposito dell’ammonimento di cui si è saputo solo oggi 10 luglio, ma che risalirebbe a metà giugno, Facci dice che si tratta una «questione di pochissimo conto, parliamo di una persona che ho lasciato nel 2019, non è la mia ex moglie ma la madre dei miei figli. Lo stalking non è di chi lascia, no? E l’ho lasciata per un’altra donna con cui andrò a convivere. Comunque si tratta di uno scambio di mail e basta – spiega – tra l’altro questa persona l’ho anche denunciata io perché mi ha messo le mani addosso davanti ad altre persone». Una vicenda complessa ed evidentemente personale, che inevitabilmente ha riacceso le polemiche contro di lui: «Tra un po’ diranno che all’asilo ho guardato male una bambina. Da giorni si cercava un incidente, eccolo servito».

Gli attacchi sul caso La Russa e il programma in Rai

Sulla frase presa di mira innanzitutto da Sandro Ruotolo del Pd, Facci aveva già provato a difendersi, spiegando che non l’avrebbe riscritta, visto che «ha rovinato tutto il pezzo», che nessuno avrebbe letto per intero, dice convinto. Tutti questi attacchi secondo Facci sono solo strumentali per colpire palazzo Chigi. «Sono il pretesto per cannoneggiare il governo. Qualsiasi giornalista in questa fase si trova a vivere una specie di ricatto». È ancora sicuro che il suo programma in Rai non sia davvero a rischio: «La Rai non paga così tanto, ma sono soldi che mi servirebbero a campare. Comunque ripeto: sono un pretesto per battaglie più grandi di me, addirittura vengo messo assieme a Eugenia Roccella quando poi è una vita che le scrivo contro le sue posizioni anti-abortiste».

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