«Aggressivo e irascibile, ricopre lo staff d’insulti». Il ritratto di Joe Biden svelato dai suoi collaboratori
In pubblico ama presentarsi come «uno zio gentile che ama gli occhiali da sole Aviator e il gelato», ma in privato è una furia. È il ritratto oltre la cortina di fumo pubblica di Joe Biden, che consegna ai lettori la testata Axios dopo aver raccolto i racconti anonimi di una serie di fonti nella cerchia del presidente americano. Tutt’altro che gioviale e pacato, secondo quanto emerge, Biden sarebbe irascibile ed aggressivo – un po’ con tutti i suoi collaboratori. «Nessuno è al riparo» dai suoi scatti d’ira, ha confessato al sito Usa un funzionario della Casa Bianca. Le piazzate del presidente con i malcapitati sottoposti sarebbero condite da espressioni terra a terra, per usare un eufemismo: «Come c***o fai a non saperlo?», quando qualcuno presenta ai suoi occhi una lacuna. O ancora: «Non dirmi c***ate» e «Vai fuori di qui», quando qualcun’altro gli fa perdere la pazienza. A 80 anni, Biden ha già dichiarato la sua intenzione di correre per un secondo mandato alla guida degli Usa – dunque, in buona parte, del mondo occidentale – quando di rivoterà, a novembre 2024. Sin qui erano note, tracimante ampiamente oltre il livello di guardia, le sue frequenti gaffes pubbliche – spesso e volentieri al momento di incontrare importanti leader stranieri – così come gli altrettanti troppo frequenti scivoloni reali, complice una corretta abbozzata di troppo. Ma poco si conosceva del lato privato da «manager» irascibile di Biden.
Pregio o difetto?
Eppure, secondo alcuni, paradossalmente questo lato inatteso del presiedente Usa potrebbe essere sfruttato come un asset per rinforzare l’immagine pubblica di Biden in vista della ricandidatura: proprio per contrastare la narrazione, ampiamente sfruttata dai Repubblicani, che lo vorrebbe troppo anziano per guidare ancora il Paese (e l’esercito più forte al mondo). Di certo, scrive Axios, c’è che la scenata più o meno prolungata di Biden vale per ogni collaboratore come una sorta di rito d’iniziazione. «Se non ti urla contro vuol dire che non ti rispetta», sostengono alcuni collaboratori, portando ad esempio quanto scritto dall’ex portavoce della Casa Bianca Jen Psaky nel suo libro dedicato a quell’esperienza – The Fight of His Life: Inside Joe Biden’s White House: «Ho capito che avevamo un bel rapporto di fiducia quando mi ha urlato la prima volta». Ma non è detto che a tutti gli interlocutori vada già un simile trattamento.
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