Biden sbarca in Europa tra i dubbi degli Alleati. L’affondo di Sunak davanti al tè: «Sulle bombe a grappolo all’Ucraina stai sbagliando»
Il diavolo sta nei dettagli. E i dettagli più scomodi, come spesso accade, non trovano posto nei comunicati ufficiali. Ma lo sbarco di Joe Biden in Europa per il vertice Nato che si apre domani a Vilnius questa volta ha l’aria di essere ben poco trionfale. Certo, gli alleati dell’asse euro-atlantico riuniti nella capitale lituana ribadiranno solennemente la loro unità nel sostegno all’Ucraina contro l’aggressione russa. Di più, progetteranno con ogni probabilità per Kiev un percorso credibile di forti e chiare «garanzie di sicurezza», in attesa della promessa adesione all’Alleanza. Ma dietro l’esibizione di unità s’intravedono alcune crepe nelle modalità di quel sostegno militare: oggi, non tra anni. La questione che ha spaccato gli Alleati negli ultimi giorni, pur al riparo dalla ribalta pubblica per ovvie ragioni, è quella della scelta degli Usa di fornire a Kiev le famigerate bombe a grappolo: un’arma altamente letale, durante e dopo i conflitti, e per questo bandita secondo i termini di una Convenzione internazionale da oltre 100 Paesi. Tra cui quasi tutti i Paesi dell’Ue, ma non gli Usa. Né la Russia o la stessa Ucraina, che secondo l’associazione Cluster Munition Coalition hanno entrambe già utilizzato tale arma nella loro guerra che procede da oltre 500 giorni. Alla vigilia dell’apertura del vertice di Vilnius, ad esprimere a tu per tu a Biden tutte le perplessità sulla scelta degli Usa è stato il premier britannico. Ricevendo a Downing Street il leader Usa, Rishi Sunak non ha potuto in effetti trattenersi dal palesare le ritrosie del Regno Unito – e di mezza Europa – ad appoggiare una scelta del genere, definita negli scorsi «difficile» ma avallato dallo stesso Biden. Lo ha confermato dopo il termine dell’incontro tra i due – svoltosi questa mattina e durato 40 minuti circa – il portavoce del primo ministro britannico. Come Sunak ha già detto nel corso del finesettimana, ha detto il portavoce ricordando la dura presa di posizione pubblica del leader britannico, «il Regno Unito è uno Stato firmatario della Convenzione sulle bombe a grappolo». Con Biden, Sunak ha dunque «discusso l’impegno che ha il Regno Unito nel quadro di tale Convenzione, sia a non produrre munizioni a grappolo, sia a scoraggiarne l’utilizzo». Alla domanda posta dai cronisti se Sunak abbia dunque esplicitamente fatto pressing sul leader Usa per scoraggiare l’invio di tali nuove armi, il portavoce di Downing Street ha risposto positivamente: «Sì. Hanno discusso degli obblighi cui il primo ministro è tenuto nel rispetto della Convenzione, e che il Regno Unito osserva».
July 10, 2023
Il té con Sunak e la visita a Re Carlo
Una posizione chiarissima, dunque, quella del governo britannico, ed espressa senza remore al grande alleato americano, nel quadro di un incontro che per il resto – per lo meno stando alle foto diffuse e alla nota ufficiale – ha confermato l’usuale unità d’intenti tra Usa e Regno Unito. I due Paesi sono e restano «fianco a fianco nell’impegno per rafforzare l’alleanza Nato» e nel mantenere il sostegno all’Ucraina, si legge nella dichiarazione congiunta dei due leader dopo l’incontro. Secondo il resoconto ufficiale di Downing Street, di fronte a una tazza di tè nella residenza londinese, Biden e Sunak hanno discusso in dettaglio dei «progressi nella controffensiva» di Kiev (al di sotto delle attese, sin qui) e ribadito la necessità di un «impegno a lungo termine per la difesa» dell’Ucraina «sino alla vittoria», unica condizione di una pace «giusta e duratura». I due leader hanno anche affrontato altre questioni calde sul terreno geopolitico e geoeconomico, dal percorso di adesione alla Nato della Svezia, alla cui urgenza entrambi hanno richiamato, alla sicurezza degli approvvigionamenti di materie prime critiche, sino alla gestione dell’intelligenza artificiale (su cui il Regno Unito prepara una grande conferenza internazionale in autunno). Dopo l’incontro con Sunak, Biden ha poi fatto visita a Windsor a Re Carlo III, con il quale i conciliabioli si sarebbero concentrati in particolare sui temi della lotta al cambiamento climatico e della transizione energetica, particolarmente cari al nuovo sovrano del Regno. Quindi il presidente Usa è decollato alla volta di Vilnius, dove domani si apre il vertice dell’Alleanza. Dove Biden potrebbe dover rispondere a domande di altri leader europei simili a quelle postegli oggi da Sunak.
Leggi anche:
- Telefonata Biden-Erdoğan, la Casa Bianca: «La Svezia al più presto nella Nato». Il turco: «Stoccolma ha fatto passi corretti»
- Biden frena Kiev sull’ingresso nella Nato: «Se entra ora, siamo tutti in guerra con la Russia»
- Biden: «La decisione di dare bombe a grappolo a Kiev è stata difficile ma giusta». L’Onu protesta: «Noi restiamo contrari»