Il ministro Roccella e il dilemma della natalità: «Un figlio non sia l’alternativa a uno spritz»
«In Italia non si fanno figli per un problema culturale. In uno dei tanti incontri che ho fatto c’era anche il giornalista Francesco Verderami, disse: “Sì, infatti oggi l’alternativa è tra lo spritz e il figlio“. Con questo voleva dire che oggi hai delle opportunità che un tempo non c’erano e che fare i figli può essere un ostacolo a vivere queste opportunità». A dirlo è Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia la Natalità e le Pari opportunità, al convegno, organizzato al Consiglio regionale del Lazio, “Natalità, conciliazione, welfare aziendale”. «Io ho detto che bisogna eliminare questi ostacoli far sì che lo spritz sia il figlio, dando un ambiente amichevole nei confronti della genitorialità», ha aggiunto la ministra. «In questo metaforico spritz rientra la costruzione di un welfare aziendale e un mondo del lavoro che sappia tenere conto di queste nuove esigenze», ha sottolineato.
Leggi anche:
- Il ministro Roccella difende Ignazio La Russa: «Per primo propose manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne» (e viene fischiata)
- Nomi da bambini ai cani, Roccella: «Mie parole strumentalizzate. Mi colpisce la solitudine crescente della nostra società»
- La ministra Roccella contro chi dà nomi di bambini ai cani: «Così trasferiscono il bisogno di avere figli: serve una rivolta a difesa dell’umano»