Addio al fumettista autore dei segnali stradali: chi era l’artista del Genio Civile
Oltre trent’anni nel Genio civile e la firma indelebile su alcune delle immagini più viste ogni giorno, da decenni. È morto lo scorso 9 luglio a 97 anni in una Rsa di Roma, dove era ricoverato da tempo, Michele Jocca, fumettista e disegnatore le cui opere sono sotto gli occhi di tutti. Jocca è infatti il “papà” della segnaletica stradale, avendo ideato e disegnato alcuni dei cartelli del codice della strada che tuttora si trovano ai margini delle lingue di cemento del nostro Paese. Nato a Calascio, in Abruzzo, il 6 ottobre del 1925, Jocca si trasferì a Roma con la famiglia e su pressione del padre studiò da geometra. Poi la guerra e il rientro in Abruzzo. Qui divenne renitente alla leva e fu condannato a morte, dovendo tornare quindi a Roma vivendo nascosto in casa. Iniziò quindi a disegnare, collaborando con le riviste Carosello e Campanello, e alla fine della guerra si iscrisse ad Architettura, senza mai concludere gli studi. Nel 1959 entrò nel Genio civile e fu qui che Jocca completò le opere che lo hanno reso famoso. L’artista fu incaricato di disegnare la segnaletica stradale: pensò quindi di realizzare dei simboli chiari, facilmente intuibili e distinguibili, per facilitare gli automobilisti nel riconoscimento del pericolo. Tra le sue creazioni ci sono il cervo che salta, il cartello della mucca (pericolo attraversamento animali), l’albero con il fiammifero (rischio incendi). Al Genio civile rimase fino al 1990, quando andò in pensione. Ma durante la sua carriera professionale Jocca fu anche l’ideatore dei pannelli a messaggio, i Pmv, che comunicano agli automobilisti informazioni in tempo reale sulla viabilità e sul traffico.
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