Approvate le modifiche per la quarta rata del Pnrr, Fitto: «Nessun ritardo, il termine del 30 giugno è solo indicativo»
Manca l’approvazione formale delle modifiche da parte della Commissione europea ma ieri, 10 luglio, sarebbe arrivato un via libera preventivo dai tecnici di Bruxelles. «Per questo abbiamo convocato ieri stesso la cabina di regia», afferma Raffaele Fitto. Dunque, a suo dire, nessuna riunione urgente a Palazzo Chigi, anche se resta il ritardo di una decina di giorni rispetto alla scadenza del 30 giugno. Un termine «solo indicativo», non obbligatorio, replica il ministro per il Pnrr. E ci tiene a specificare che «nessun altro Paese ha già fatto richiesta della quarta rata». Fitto spiega, in conferenza stampa, che il tavolo odierno ha definito i cambiamenti per 10 dei 27 obiettivi relativi alla quarta rata, quella del primo semestre 2023. Oggi stesso, 11 luglio, il documento con le modifiche sarà spedito alla Commissione europea. Solo dopo l’ok finale sarà presentata dall’Italia la richiesta di pagamento. Quando arriveranno i 16 miliardi della quarta tranche? «Nessuno può dare garanzie se arriveranno entro la fine dell’anno», risponde Fitto. «Augurandomi che quello che dico non venga interpretato in modo polemico, noi stiamo operando – il riferimento è alla terza e quarta rata – su situazioni non decise da questo governo», chiosa Fitto.
«Andrò in Parlamento nei prossimi giorni, come concordato, per la relazione semestrale. Comunque, questo governo va in Parlamento più di chi ci ha preceduto». Fitto respinge le accuse sui ritardi, sostenendo di non avere evidenza «di ritardi oggettivi e attribuibili a questo governo. Mi farebbe piacere ascoltare delle critiche di merito, i ritardi andrebbero circoscritti». Ci sono solo tre Paesi che hanno già chiesto il pagamento della terza rata, ricorda, e sono Italia, Spagna e Grecia. «Se l’Italia viene descritta in ritardo, allora gli altri che situazione hanno? Il concetto del ritardo è opinabile, andrebbe ancorato a dati oggettivi», ribadisce Fitto. E invita a considerare l’entità delle risorse previste per l’Italia: «la Spagna è il secondo Pnrr in Europa come dimensione, ma è solo un terzo del piano dell’Italia». Con l’invio del documento contenente le modifiche sulla quarta rata, può iniziare il processo formale di revisione della relativa parte del piano italiano. «Nei prossimi giorni» e solo dopo che la Commissione avrà accettato i cambiamenti, «verrà presentata la richiesta della quarta rata». Integralmente, «non immaginiamo un definanziamento» rispetto ai 16 miliardi. E conclude assicurando che questo inedito modo di procedere, ovvero concordando le modifiche con l’Europa prima di fare richiesta della rata, «nulla toglie al percorso complessivo del piano, la cui revisione generale sarà presentata entro il 31 agosto».
Il video della conferenza stampa
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