Francia, il bonus “rammendo” per salvare vestiti e scarpe: dai 6 ai 25 euro di rimborso per ogni riparazione
Aggiustare il vecchio anziché rimpiazzarlo con il nuovo. Per ridurre così sprechi e consumi non necessari. Questa è l’idea alla base di un nuovo bonus per vestiti e scarpe pensato in Francia, che arriverà in ottobre: lo ha annunciato oggi, 12 luglio, la segretaria di Stato per l’ecologia Berangere Couillard. La quale «invita tutti i laboratori di cucito e i calzolai ad aderire al sistema, a farsi etichettare» dall’eco-organizzazione Refashion che gestisce il fondo per lo Stato (154 milioni di euro per il periodo 2023-2028). Funzionerà così: i rimborsi oscilleranno dai 6 ai 25 euro (dalle più piccole sostituzioni, come quelle del tacco di una scarpa, a quelle più remunerative, come ad esempio le riparazioni delle fodere).
L’emorragia di rifiuti legati ai vestiti
L’obiettivo è tamponare l’emorragia di rifiuti legati ai vestiti: 700.000 tonnellate di abiti vengono buttati via dai francesi ogni anno, e due terzi di essi finiscono in discarica. Questo a fronte di un’iniezione di nuovi prodotti nel mercato che, nel 2022, ha potuto contare 3.3 miliardi nuovi capi di abbigliamento, scarpe e biancheria per la casa. Secondo Couillard, «l’obiettivo è sostenere coloro che effettuano le riparazioni»: marchi che offrono il servizio in questione, oltre a laboratori specializzati. E migliorare l’impatto di un settore, quello tessile, che è tra i più inquinanti al mondo. A riguardo, il governo francese ha attivato un ampio progetto di riforma, che va avanti dal 2022. Oltre al bonus sopracitato, punta a obbligare i marchi a una maggiore tracciabilità, e a sostenere finanziariamente le organizzazioni specializzate nel riutilizzo e nel riciclo degli indumenti.