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Bersani sulle dimissioni di Santanché: «La salvino, ma resterà sullo stomaco. Attacchi ai giudici? Per fare come Berlusconi ci vuole il fisico»

L'ex segretario del Pd commenta lo scontro in corso tra governo e magistratura e mette in guardia la maggioranza di centrodestra: «In giro di Berlusconi non ne vedo»

In altri casi l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani assicura che non si sarebbe speso a chiedere le dimissioni, così come è successo puntualmente da parte dell’opposizione nei confronti di diversi esponenti politici da quando è nato il governo Meloni. Ma davanti al caso che sta coinvolgendo la ministra del Turismo Daniela Santanché, secondo Bersani non ci sono gli estremi per avere dubbi: «Una persona normale se ha troppe cose da spiegare non può fare il ministro – dice Bersani, ospite a InOnda su La7 – Ma si faccia qualche domanda, semplice e banale. In altri sarei stato d’accordo nel non chiedere le dimissioni. Ma questa cosa è indigeribile, se vogliono digerirla votino e se la tengano sullo stomaco. Questo mix tra melonismo e berlusconismo… devi avere il fisico. E in giro di Berlusconi non ne vedo molti». Si smarca invece l’editorialista del Corriere della Sera, Paolo Mieli, convinto che alla fine tutte le polemiche contro la ministra del Turismo si ridurranno in un nulla di fatto: «Io obietto all’uso politico delle inchieste giornalistiche – dice Paolo Mieli – Casi come quello di Delmastro ne capitano uno su un miliardo. Quella cosa può essere considerata una stranezza. Adesso, come 30 anni fa, l’idea che i giudici si riuniscano la sera per dare l’ordine di partire…».

Il dibattito sulla Giustizia

Tutto il dibattito sulla Giustizia secondo Bersani rischia un grande fraintendimento. E cioè che si guardi solo ai casi degli esponenti di governo, quando in realtà è un problema di sistema: «Tutta questa discussione sulla giustizia è fatta solo guardando i problemi dai piani alti. La gente normale pensa che la giustizia sia un servizio che non funziona. Se deve aspettare anni per avere un’udienza, non dà la colpa ai magistrati. Così se deve aspettare anni per fare una Tac, non se la prende con i dottori. La giustizia funziona quasi peggio della sanità. Va letto così il problema se pensiamo alla gente normale. Viaggia sopra la testa della gente queste discussione. Vuol dire Nordio quante assunzioni, quante tecnologie ci vogliono per rendere il sistema funzionante? Anche Salvini che dimezza lo sciopero con un’ordinanza. Ma negli ultimi mesi dov’è stato? Ha visto come è peggiorato il servizio dei trasporti? Sta peggiorando la situazione».

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