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Il Parlamento europeo approva l’accordo per aumentare la produzione di armi nell’Ue: fino a 500 milioni per rifornire Kiev

13 Luglio 2023 - 13:47 Felice Florio
Il piano munizioni Asap ha ricevuto 505 voti a favore, 56 contrari e 21 astensioni. Adesso manca solo la ratifica del Consiglio Ue

Larga, larghissima maggioranza nel Parlamento europeo per il voto finale sul piano Asap, un insieme di misure che da un lato puntano a incrementare la capacità produttiva di armi nell’Unione europea e dall’altro a rifornire l’Ucraina di missili e munizioni. Nella plenaria di oggi, 13 luglio, i voti a favore del provvedimento sono stati 505, solo 56 i contrari e 21 le astensioni. Il piano entrerà ufficialmente in vigore dopo la ratifica del Consiglio europeo. Il finanziamento previsto si aggira sulla cifra di 500 milioni di euro. E sembra superata la questione della conversione dei fondi di coesione già esistenti, il cui intento è quello di aiutare i territori economicamente meno floridi a raggiungere gli standard delle aree geografiche più sviluppate: nel corso dei negoziati, è stato eliminato il riferimento che, in una prima bozza consentiva di spendere quei fondi per le spese militari. Sparita dalla versione finale anche la deroga agli orari lavorativi per le aziende produttrici di armi.

Resta invece la possibilità di attingere dagli stanziamenti dei Pnrr – questione che aveva creato non pochi imbarazzi nel gruppo socialista, Partito democratico in primis -, ma per l’Italia il tema non si pone: la Camera ha votato all’unanimità una mozione, promossa proprio dai Dem, che impegna il governo a non utilizzare i soldi del Piano di ripresa e resilienza per munizioni, armi e componentistica affine. Nell’ultima votazione, a fine maggio, la delegazione del Pd aveva votato in modo non compatto: dieci deputati favorevoli, quattro astenuti e uno contrario. Alla vigilia della votazione odierna, le uniche due possibili defezioni italiane rispetto all’indicazione del gruppo socialista sono state ipotizzate nei nomi di Massimiliano Smeriglio e Piero Bartolo. Sempre durante i negoziati, gli europarlamentari sono riusciti ad ampliare i progetti inclusi nel piano Asap, dando l’opportunità anche a piccole e mede imprese di beneficiare di finanziamenti più elevati.

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