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L’avvocato di Dell’Utri al contrattacco: «Istigò le stragi mafiose? Fantasie su vecchie indagini già chiuse»

13 Luglio 2023 - 19:22 Redazione
L'avvocato che assiste l'ex senatore di Forza Italia protesta per le continue fughe di notizie dalla procura di Firenze, con atti coperti da segreto che vengono puntualmente pubblicati sulla stampa

Quella della procura di Firenze è una tesi «del tutto incredibile e fantasiosa» dice l’avvocato di Marcello Dell’Utri, Francesco Centonze, dopo la perquisizione decisa dalla Dia fiorentina in casa dell’ex senatore di Forza Italia nell’ambito dell’inchiesta sulle stragi mafiose del 1993. Secondo l’indagine dei procuratori aggiunti Luca Turco e Luca Tescaroli, in quel periodo ci sarebbe stato una sorta di patto tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi, con Dell’Utri nelle vesti di mediatore, che avrebbe spinto il boss Giuseppe Graviano a «organizzare e attuare la campagna stagista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia, fondata da Berlusconi, al quale ha fattivamente contribuito dell’Utri».

Storie vecchie

L’avvocato Centonze dice di voler prima aspettare i risultati degli accertamenti della procura di Firenze, sicuro comunque che «da quello che è stato possibile apprendere in questa fase, si tratterebbe di materiale probatorio che è stato già ampiamente seminato dalle autorità giudiziarie che, negli ultimi trent’anni, si sono occupate dello stesso periodo storico ancora oggetto di indagine da parte dei magistrati fiorentini». Storie vecchie quindi e già messe da parte dai magistrati inquirenti, come nel caso della Corte D’Assise d’Appello di Palermo e la Corte di Cassazione, ricorda Centonze, che avevano già assolto dell’Utri nel lungo processo sulla presunta trattativa Stato-Mafia.

Le fughe di notizie

All’ex senatore di Forza Italia non resta quindi che attendere la chiusura delle indagini, quando saranno più chiari gli «elementi su cui si fonda la tesi accusatoria, che già a prima vista appare del tutto incredibile e fantasiosa», in particolare quella che vedrebbe Dell’Utri che «avrebbe addirittura “istigato e sollecitato” il boss Graviano a “organizzare la campagna stragista”». Quel che però colpisce l’avvocato Centonze è «la singolare trasposizione mediatica “a specchio” di ogni iniziativa istruttoria della procura di Firenze. Atti e documenti coperti da segreto istruttorio continuano a essere oggetto, in tempo talea, di illegittima rivelazione e di successiva pubblicazione su organi di stampa». Proprio su queste fughe di notizie, Centonze ricorda di aver già presentato «plurimi esposti all’autorità giudiziaria», da cui si attende ancora una decisione.

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