La villa poi venduta dal compagno di Santanchè e dalla moglie di La Russa è stata comprata «quasi senza soldi»?
Nella vicenda della villa comprata e venduta in un’ora da Dimitri Kunz, compagno di Daniela Santanché, e dalla moglie di Ignazio La Russa, Laura De Cicco, c’è un’altra circostanza curiosa. La racconta il quotidiano Domani. Quando il 12 gennaio scorso i due hanno versato al sociologo Francesco Alberoni i 2,45 milioni di euro pattuiti avevano già ricevuto il denaro dall’acquirente. E, in questa ottica, secondo il quotidiano, la villa a Forte dei Marmi è stata comprata «quasi senza soldi». Ovvero senza quasi sborsarne (a parte i primi 350 mila euro), visto che hanno potuto attingere alla somma già versata da Francesco Rapisarda. Sul rogito attualmente indaga la Guardia di Finanza dopo una segnalazione dell’Antiriciclaggio di Bankitalia. Mentre Kunz ieri ha minacciato querele. Facendo sapere che alla fine il guadagno è stato inferiore a quello stimato.
Un milione di euro
I due hanno infatti guadagnato un milione di euro in 58 minuti: questo è il tempo passato tra le due stipule in due diversi studi di notai milanesi. Il prezzo di 2,45 milioni, secondo il compagno di Santanchè, «è esattamente quello richiesto dallo stesso professore per l’immobile che era frutto di una eredità non chiusa con sette coeredi, legatari e asseriti creditori. Al professore, sono stati versati molti mesi prima (e non 58 minuti) durante il preliminare di vendita, una parte del prezzo richiesto e accettato. Ho chiesto a Laura De Cicco di condividere con me il rischio esistente in questa operazione immobiliare. Ripeto che il prezzo era quello richiesto e contenuto in una perizia disposta autonomamente dal professore».
Il rischio
Le carte confermano: il prezzo di 2,45 milioni di euro pagato da Kunz e De Cicco arriva da due bonifici effettuati il 10 gennaio da Rapisarda. Che ne aveva fatto un altro a ottobre. Ovvero al momento della firma del preliminare d’acquisto. Kunz ha anche detto di aver chiesto a De Cicco di condividere con lui il rischio dell’investimento. Ovvero un primo versamento di 350 mila euro. Tre mesi dopo averli anticipati avevano recuperato tutto grazie al versamento di Rapisarda.
Il link con Visibilia
L’ufficio informazioni finanziarie della Banca d’Italia aveva trasmesso alla Guardia di Finanza la Sos, la segnalazione di operazione sospetta, che è ora tra le carte dell’indagine per bancarotta e falso in bilancio sul gruppo editoriale Visibilia, in cui Santanché, il suo compagno e altre persone risultano indagate. L’ultimo acquirente, Rapisarda, intervistato dal quotidiano avrebbe detto di aver insistito lui stesso con Kunz per l’acquisto di quella villa oltre a non sapere nulla all’epoca della vicenda di Visibilia.
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