La nuova vita dell’eurodeputata Francesca Donato prima delle Europee: dalla Lega alle battaglie contro euro e vaccini finisce nella Dc di Cuffaro
Era scomparsa un po’ dai radar dopo la pandemia di Covid, quando era sempre in prima fila a sostenere le istanze vicine ai movimenti No Vax e No Green Pass. Ma ormai quel tempo è passato, e l’europarlamentare Francesca Donato, dopo aver abbandonato la Lega, e dopo essersi candidata per diventare la prima cittadina di Palermo nel 2021, dopo «anni bui» ha ritrovato la spinta giusta che l’ha «convinta della necessità di tornare alla politica fatta dalle persone e per le persone». E lo farà nel nuovo soggetto politico della Dc costruito a partire dalla Sicilia dall’ex governatore Totò Cuffaro, che potrebbe ora offrirle un posto utile per candidarsi alle prossime elezioni Europee. Ma l’ingresso nel partito non parte dal basso e con un’eventuale scalata, no. Donato infatti è stata chiamata da Cuffaro a ricoprire l’incarico di vicepresidente del partito. E come spiegato dall’eurodeputata: «Non ho potuto dire di no, desidero continuare il mio lavoro nei prossimi anni al Parlamento Europeo per il mio territorio e il mio Paese, e non ci sono dubbi che potrò essere più efficace con un partito in cui mi riconosco alle spalle». E come spiegato da Donato in un post su Instagram, il progetto politico della Dc di Cuffaro rappresenta «un partito giovanissimo che sebbene con una storia antica ed appassionante cui ispirarsi». E Donato, però, mette le mani avanti, in vista di possibili polemiche: «In molti si chiedono il senso di questa scelta e quanto sia coerente con la mia attività politica di questi anni». E la risposta è presto data: «La trovate in momenti come questo vissuto in Liguria a Fiumaretta di Ameglia, in provincia di La Spezia. Sono qui per parlare di futuro e di speranza». Sul sito ufficiale della Dc, nella scheda di presentazione dell’eurodeputata, Francesca Donato sottolinea che «l’importante è che il nostro partito sappia cogliere ed interpretare la domanda di rappresentanza che oggi proviene da parte di ampie categorie di cittadini che si sentono ormai politicamente orfani, incarnando con coerenza la difesa dei valori cristiani e umani, a partire da quello dell’uguaglianza, della solidarietà vera, della dignità e sacralità della vita umana, della pace e del dialogo. Io credo che ci sia un ampio spazio politico per ciò che ci proponiamo di rappresentare e spero che sapremo farlo al meglio».
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