«Lisa Maria Presley è morta a causa degli interventi dimagranti»: i risultati dell’autopsia sulla figlia di Elvis
Lisa Maria Presley è morta a causa di complicanze dovute agli interventi per perdere peso. Questa è la conclusione a cui sono giunti i medici della contea di Los Angeles dopo l’autopsia sul corpo dell’unica figlia di Elvis Presley, morta lo scorso gennaio a causa di «una sequela di piccole ostruzioni intestinali». Si tratta di un problema all’apparato digerente che normalmente si verifica a causa di ernie addominali, tumori e cicatrici. E a togliere la vita a Presley, secondo il rapporto dei medici visionato dalla Cnn, sono state proprio le aderenze cicatriziali, formatesi in seguito a interventi di «chirurgia bariatrica» che spesso comportano effetti collaterali simili. Si parla di operazioni che aiutano le persone obese ad eliminare il tessuto adiposo e a prevenire o curare le patologie associate alla condizione di forte sovrappeso. Sul corpo di Presley non ci sono «segni di infortuni o comportamenti scorretti», aggiungono i medici.
Il dolore addominale e i farmaci nel sangue
La mattina del 12 gennaio, giorno del decesso, la 57enne Presley si lamentava del dolore addominale, ed è possibile che i farmaci trovati nel suo sangue – «livelli terapeutici di ossicodone», un antidolorifico oppioide – abbiano rallentato ulteriormente i movimenti, così come potrebbero aver fatto i metaboliti della quetiapina (usati per curare depressione ed episodi di schizofrenia) e la buprenorfina (usata come antidolorifico e per contrastare la dipendenza da oppioidi) che la cantante aveva assunto, in dosi considerate coerenti con un trattamento medico. Tutti i fattori combinati hanno rallentato i movimenti intestinali di Presley, tanto che l’apparato è stato ostruito dalle aderenze cicatriziali, fino all’arresto cardiaco.