Sequestrato dalla Procura il cellulare di Leonardo La Russa: consegnato solo il dispositivo, senza sim
La Procura di Milano avrebbe sequestrato il cellulare di Leonardo La Russa, indagato per violenza sessuale dopo la denuncia di una 23enne, secondo quanto riferisce Agi citando fonti qualificate. I magistrati hanno emesso il decreto, fatto eseguire dalla Squadra Mobile, sul solo dispositivo, non prendendo in consegna la sim che dovrebbe essere intestata al presidente del Senato Ignazio La Russa attraverso una società che fa capo allo studio legale del senatore di Fratelli d’Italia. La consegna è avvenuta in presenza dell’avvocato difensore del 19enne, Adriano Bazzoni. Nelle scorse ore si era dibattuto sulla eventualità di sequestrare la sim, che però è protetta dall’immunità parlamentare del proprietario. Un caso unico, per stessa ammissione degli inquirenti. Gli inquirenti stavano valutando se fosse possibile arrivare a un eventuale sequestro con o senza autorizzazione a procedere da parte della Giunta del Senato. Il dubbio dei magistrati era se il cellulare possa essere o meno considerato «pertinenza» del senatore La Russa. Il decreto di sequestro sul solo dispositivo dovrebbe, almeno questa è l’interpretazione dei magistrati, aggirare l’ostacolo. In questi giorni sono state ascoltate una decina di persone in Procura per ricostruire quanto accaduto la notte del 18 maggio scorso, durante la serata al locale Apophis, di Milano. La giovane che ha denunciato la violenza sessuale ha raccontato agli inquirenti di non ricordare più nulla dopo aver accettato un drink da Leonardo La Russa. La mattina dopo si è risvegliata completamente nuda nel letto del 19enne e avrebbe chattato con una sua amica per capire come fosse finita lì. Secondo l’amica, quando la giovane ha lasciato il locale era «strana», mentre un’altra conoscente che era nel locale ha affermato oggi di non averla vista «particolarmente alterata» quella sera.
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