Il ministro Valditara e gli aumenti agli insegnanti: «È il miglior contratto mai realizzato»
Dopo aver siglato con le rappresentanze sindacali il Contratto della scuola, per il triennio 2019-21, che prevede aumenti di stipendi medi mensili di 124,40 euro per gli insegnanti, di 96,72 euro per il personale Ata e di 197,50 euro per i direttori amministrativi, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha espresso soddisfazione. Sottolineando che «il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata». Valditara, intervistato da Il Messaggero: «Posso dire che per i docenti questo è il miglior contratto sin qui realizzato. È stato possibile anche grazie a quei 300 milioni originariamente previsti per altri progetti e che abbiamo invece utilizzato per finanziare il contratto».
Il voto in condotta
«Siamo riusciti a dare 124 euro in media di aumento per docente e a destinare risorse ulteriori, pari a oltre 72 milioni di euro, al personale ausiliare tecnico e amministrativo», aggiunge. Tra le novità del contratto c’è anche l’introduzione della figura del tutor nell’ordinamento scolastico: un ruolo che dopo essere stato sperimentato nelle scuole superiori, in futuro potrebbe estendersi anche alle scuole medie. Nel corso dell’intervista Valditara è tornato anche sul delicato tema delle aggressioni contro gli insegnanti. Il ministero, da tempo, ha avviato un censimento di queste violenze, offrendo agli insegnanti una tutela legale gratuita affidata all’Avvocatura dello Stato. E il ministro segnala che nel corso dell’anno appena concluso «si sono registrati circa cinque episodi ogni mese».
Il bullismo
Ma oltre all’assistenza legale per i docenti vittime di bullismo, il ministro Valditara annuncia che sono in fase di elaborazione nuove regole per contrastare il bullismo, che avranno impatto sul voto in condotta e sulle sospensioni: «Il voto di condotta inciderà sui crediti per la maturità, mentre per le scuole secondarie di primo grado tornerà a fare media. Lo studente che avrà sei in condotta sarà rimandato a settembre in educazione civica, e all’esame di riparazione dovrà affrontare una prova sui valori costituzionali e di cittadinanza. Inoltre viene cambiato radicalmente l’istituto della sospensione». Valditara, sulla scia dei risultati dei Test invalsi che hanno messo in luce il divario tra le scuole del Nord e del Centro-Sud ha spiegato di ritenere «moralmente inaccettabile che l’Italia sia spaccata in due, e che i ragazzi che vivono nelle regioni meridionali non abbiano le stesse opportunità formative, e quindi anche lavorative, degli altri».
Il divario tra Nord e Centro-Sud e il progetto sperimentale dell’Agenda Sud per colmare le disparità dell’istruzione
E per colmare questo divario, il ministro ha lanciato la cosiddetta “Agenda Sud“. Ovvero un progetto sperimentale che coinvolgerà inizialmente 240 istituti. E che prevede un aumento del numero di docenti, l’introduzione del tempo pieno, una formazione speciale per gli insegnanti e un maggiore coinvolgimento dei genitori nell’istruzione dei figli, con risorse attingibili dal Pnrr e dai Pon. Il ministro assicura: «Se funziona poi gradualmente lo estenderemo». E conclude: «Il divario Nord-Sud nell’istruzione è un problema decisivo per lo sviluppo dell’intero Paese. Per la prima volta si cercherà di dare una risposta seria e forte».
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