Le prime parole di padre Georg dalla Germania: «Sono un rompiscatole ma ho promesso di tacere e obbedire. Avevo un’alternativa?»
«È presto per dire come sarà questa nuova vita. Devo ancora capire cosa farò». A quattro giorni dal suo arrivo a Friburgo, in Germania, padre Georg Gänswein – ex segretario privato del defunto Papa Benedetto XVI – si racconta al Corriere della Sera. Dopo 28 anni passati in Vaticano, padre Georg è stato riassegnato da Papa Francesco dopo un’udienza privata dello scorso maggio. Poco dopo la scomparsa del Pontefice emerito, il vescovo ha pubblicato il libro Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI. Nel volume, Gänswein rivela alcuni retroscena del rapporto tra i due Papi, tra cui un aneddoto sul «no» alla messa in latino che spezzò il cuore a Ratzinger. E c’è chi ipotizza che sia stato proprio quel libro a dare vita ai primi screzi tra Papa Francesco e il vescovo.
«Sono un rompiscatole, nel senso che sono ingombrante. Mi sono trovato in mezzo a questa situazione. Ho promesso di tacere e obbedire. Avevo un’alternativa?», dice oggi Gänswein al Corriere. Il bilancio dei primi giorni di ritorno in Germania sembra però essere positivo. «Friburgo è bellissima, ho studiato qui 40 anni fa, si vive bene. Ha visto i canali d’acqua? Sommandoli sono lunghi 60 chilometri. E poi c’è un ottimo vino, migliore di quello italiano. Il vino di qui, non tutto quello tedesco», spiega il vescovo. Pur essendo stato riassegnato temporaneamente in Germania, a padre Georg non è stato affidato un nuovo incarico. E quando il giornalista Fulvio Fiano gli chiede se spetterà a lui rilanciare la diocesi di Friburgo, al centro di un’inchiesta su presunti abusi sessuali, il vescovo risponde: «I cittadini di qui mi conoscono meglio di come io conosca loro, vediamo».
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