L’artista di strada Fausto Delle Chiaie e il reporter giramondo Franco Guarino: chi sono i due uomini di cultura cui il governo ha concesso il vitalizio
Un artista fuori dal comune che da oltre 30 anni incanta turisti e passanti a Roma. Un cameraman e cronista instancabile che per decenni ha raccontato i fatti del mondo. Tratti in comune: entrambi sono per i sentieri incerti della vita caduti in disgrazia, e giunti a un passo dagli 80 anni conducono un’esistenza quanto mai precaria. Fausto Delle Chiaie e Franco Guarino sono i due uomini di cultura cui il governo ha deciso oggi di concedere i benefici della legge Bacchelli, la norma in vigore dal 1985 che consente di sostenere con un assegno vitalizio a cittadini illustri nel mondo delle arti e della cultura che versino in stato di necessità economica. Ecco chi sono e qual è la loro storia.
L’artista romano che ha anticipato Banksy e Cattelan
Nato a Roma in epoca di piena guerra, il 23 gennaio 1944, Fausto Delle Chiaie ha intrapreso la carriera artistica sin dagli anni ’70 dopo aver frequentato la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia delle Belle Arti della capitale. La cifra caratteristica della sua arte sarebbe stata messa per iscritto nel 1986 nel suo Manifesto Infrazionista. La “infra-azione” teorizzata da Delle Chiaie si configura come «un’azione-collocazione-donazione di una o più opere, mostrate a terra da parte dell’artista, nei luoghi dell’arte, e il suo susseguente allontanamento dall’opera e dal luogo». Proprio quanto l’artista ha poi messo in pratica, per lunghi decenni, nel vero e proprio «museo a cielo aperto» che è la capitale: tutti i giorni, per oltre 30 anni, le sue opere sono state esposte sul marciapiede tra il Mausoleo di Augusto e l’Ara Pacis. «Costringendo» di fatti turisti e passanti a confrontarsi con l’arte, se non a confondersi direttamente con essa. Una teoria e pressi che ha anticipato secondo gli osservatori il linguaggio poi utilizzato da artisti contemporanei come Banksy o Cattelan. Alla soglia degli 80 anni, in gravi ristrettezze economiche, Delle Chiaie sarà ora sostenuto dallo Stato, che accoglie così una petizione pubblica lanciata nel marzo del 2021 dallo scrittore Pino Giannini, e che ha raccolto quasi 30mila firme.
L’infaticabile reporter tradito dalla «sua» Africa
Nato a Taranto nel novembre 1945, Franco Guarino è stato un reporter e cameraman che per decenni ha girato tutto il mondo raccontando per tv e giornali i conflitti e i fatti più importanti del mondo. Per cinquant’anni – riassumeva di recente la Gazzetta di Lucca – «Guarino ha viaggiato allo scopo di raccontare tantissimi dei fatti che sono accaduti nel nostro pianeta, realizzando approfondimenti geopolitici, culturali e scientifici; in particolare sull’origine e diffusione di malattie epidemiche e di emergenze ecologiche e climatiche, firmando numerosi reportage sui diritti umani e sui conflitti territoriali e bellici che hanno insanguinato la Terra: Isole Falkland-Malvine, Isole Curili, Iran, Iraq, Golfo Persico, Nicaragua, El Salvador, Etiopia, Somalia, Sudan, Mali, Uganda, Ciad, Mozambico, India, Pakistan, Vietnam, Siria, Libano, Burkina Faso, Taiwan, Ex Jugoslavia, Romania, Cipro, Colombia, Magreb, Georgia, Tagikistan». Per anni ha raccontato e documentato per l’Onu l’estinzione di popoli ai quattro angoli del pianeta. Ha coperto nel 1989 il massacro cinese di piazza Tienanmen e sorseggiato tè in Afghanistan con Osama Bin Laden e il Mullah Omar. Peccato che tra le mille avventure personali e professionali, nel 2016, gliene sia capitata anche una drammatica: un ictus improvvisamente accusato mentre si trovava in pieno deserto africano. Da allora Guarino ha dovuto interrompere di fatto viaggi e produzioni, e versa in condizioni di ristrettezze economiche. Emergenza che ha spinto molti colleghi, anche nel suo caso, a chiedere lo sblocco del trattamento speciale della legge Bacchelli, che oggi il governo ha concesso
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