Daniela Santanchè insiste: «Non ho ricevuto avvisi di garanzia per Visibilia e non partecipo a processi mediatici»
Daniela Santanchè non ci sta. La ministra del Turismo non ha alcuna intenzione di rimanere sulla graticola per le inchieste sulle sue aziende. E in un’intervista a La Verità regala un paio di battute sulla sua situazione giudiziaria. La prima per dire che è felice della solidarietà dimostratale da Giorgia Meloni. E la seconda per negare un complotto dei giudici dietro le inchieste di queste settimane. Sulla richiesta di dimissione è caustica: «Io vado avanti e certo non è nelle mie disponibilità decidere il che fare. Però non capisco da cosa mi dovrei difendere. Io sono prima di tutto un cittadino e non partecipo ai processi mediatici e per me la verità è quella dei tribunali. Ricordo che comunque, a oggi, non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Ho fiducia nella giustizia, vediamo».
Le procure e FdI
Poi nel colloquio con Carlo Cambi arriva la domanda sulle procure che mettono nel mirino Fratelli d’Italia: «Su questo tema si sta dibattendo molto. Io credo e mi auguro veramente, e non solo per me, che quella stagione debba appartenere al passato. Io ho piena fiducia nella giustizia: che faccia il suo corso». Nei giorni scorsi Santanchè aveva annunciato querele ai giornali. I quali hanno scritto che l’esponente del governo Meloni sapeva da marzo dell’indagine su di lei. Anche il ministro dell’agricoltura Lollobrigida ha ventilato la possibilità di un complotto dei magistrati contro FdI. Mentre nei giorni scorsi è scoppiato il caso della villa comprata e venduta in un’ora dal compagno Dimitri Kunz con un guadagno di un milione di euro insieme a Laura De Cicco, moglie di Ignazio La Russa.