Voghera, dal carcere boss napoletano minaccia l’ex fidanzato della figlia via Whatsapp
«Piglia la famiglia e falla andare via, uomini e donne». Così il boss Alessandro Giannelli, dal carcere di Voghera, dov’era detenuto, impartiva ordini ai suoi affiliati e minacciava via WhatsApp l’ex fidanzato della figlia. Tutto il materiale è documentato dalla Squadra Mobile di Napoli, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Dda (sostituti procuratori Stefania Di Dona e Salvatore Prisco) che hanno portato la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria a notificare sette ordinanze di custodia cautelare, una delle quali proprio a Giannelli. Il boss, mentre si trovava in cella, non avrebbe esitato a telefonare e mandare messaggi di fuoco via WhatsApp per cacciare da via Cavalleggeri (strada di confine tra i quartieri Fuorigrotta e Bagnoli di Napoli, sua roccaforte) l’ex della figlia. La sua colpa? Aveva cominciato una relazione con l’ex fidanzata del fratello. Un affronto imperdonabile.
Il boss che dal carcere messaggiava e faceva videochiamate
Davanti alle minacce di Giannelli il giovane è andato in Questura e ha denunciato una videochiamata dal carcere del boss (a cui lui non rispose) e una serie di messaggi WhatsApp in cui gli veniva intimato di lasciare la casa e la zona. A corredo della denuncia anche un raid, risalente a febbraio 2022, dove il ragazzo e la sua famiglia venivano minacciati da un gruppo di persone armate, sempre in nome del capoclan. L’ex, che ebbe anche un bimbo dalla figlia del boss, ha anche riferito di avere ricevuto minacce di morte dal fratello di Giannelli che teneva sotto controllo i messaggi che i due si scambiavano sui social. Subito dopo la denuncia il mancato genero ha lasciato, momentaneamente, l’abitazione.
(in copertina foto di Christian Wiediger su Unsplash)
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