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La fine della storia della cocaina ripescata in mare a Lampedusa: come funzionava la rete dei trafficanti

19 Luglio 2023 - 10:13 Redazione
guardia di finanza cocaina sicilia
guardia di finanza cocaina sicilia
L’inchiesta antidroga “Zefiro” e gli 11 fermi

Dopo circa un anno da uno dei più grossi sequestri di cocaina, avvenuto nel luglio del 2022 al largo della costa orientale della Sicilia, i carabinieri durante la notte hanno bloccato i nuovi indagati. Undici fermi, tra lampedusani e senegalesi, due dei quali su un peschereccio intercettato nelle acque di Lampedusa. Lo scorso febbraio, ricostruendo la rete dei trafficanti, vennero fermati altri 11 abitanti dell’isola nell’operazione denominata “Levante”. Furono circa 25 i chili di droga, per la maggior parte ancora confezionata in panetti, che vennero allora sequestrati. E in quell’occasione, a finire in manette era stato il lampedusano Umberto Blandina di 60 anni, condannato in abbreviato dal gip del tribunale di Agrigento a 4 anni e 4 mesi di reclusione e al pagamento di oltre 18 mila euro di multa, sentenza non definitiva e pena ridotta anche grazie alla sua collaborazione con gli inquirenti. 

L’inchiesta antidroga “Zefiro”

L’inchiesta antidroga “Zefiro” è il naturale prosieguo dell’attività investigativa iniziata nel luglio del 2022. Sono stati raccolti indizi di colpevolezza su tutti coloro che hanno avuto un qualche tipo di coinvolgimento nell’operazione. In particolare nel ritrovamento, occultamento e spaccio di panetti di cocaina purissima ritrovati nel mare di Lampedusa, da 150 a 200 chili complessivamente. Ma non solo. Gli investigatori sono riusciti a risalire a uno dei canali di pagamento delle partite di droga. Ovvero ricariche di “conti gioco”, eseguite da alcuni degli acquirenti delle partite di cocaina e utilizzati per effettuare le scommesse on-line.

Chi sono i fermati

Nell’operazione degli investigatori, tra gli 11 nuovi fermi – 7 lampedusani e 4 senegalesi – ci sono padre e figlio di di Ignazio Umberto Blandina (arrestato nel luglio 2022). Giovanni Blandina e Jacopo Blandina sono accusati entrambi della gestione e dello spaccio dello stupefacente precedentemente occultato dal proprio familiare prima del suo arresto. Antonino Di Maggio, Sana Sarr, Waly Sarr, Mhaye Ibrahima sono stati ritenuti responsabili dalla pm Giulia Sbocchia e dal procuratore capo Salvatore Vella dell’occultamento, detenzione e cessione di cocaina per un quantitativo complessivo di 57 chili. Suddivisa in altrettanti panetti. Vincenzo Lo Verde, Gningue Lo Doudou, Vincenzo Barbera, Tony Sparma e Nicola Minio sono accusati, invece, in concorso di detenzione e spaccio di cocaina. Gli 11 indagati, sottoposti a fermo di indiziato di delitto, verranno portati, nelle prossime ore, nelle case circondariali di Agrigento, Caltanissetta e Palermo. Ad eccezione di Giovanni Blandina che, a causa della sua età avanzata, è stato posto ai domiciliari.

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