Assalto a Capitol Hill, le ipotesi di reato a carico di Trump: «Frode contro gli Usa e ostruzione di procedura ufficiale»
Ostruzione di una procedura ufficiale e cospirazione per frodare gli Stati Uniti. Potrebbero essere questi i capi di accusa di cui dovrà rispondere Donald Trump, che ieri ha rivelato di essere stato informato di un procedimento a suo carico per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. A rivelare le possibili ipotesi di reato contestate all’ex presidente americano è il New York Times, che ha chiesto ad alcuni esperti legali di commentare la lettera ricevuta ieri da Trump. A occuparsi delle indagini è Jack Smith, il consulente speciale del Dipartimento di giustizia nominato per indagare in modo indipendente sulla condotta dell’ex inquilino della Casa Bianca. I fatti contestati risalgono 6 gennaio 2021, quando un gruppo di sostenitori di Trump ha assaltato la sede del Congresso a Washington per fermare il processo di certificazione del risultato delle elezioni presidenziale, vinte pochi mesi prima da Joe Biden. «Ogni volta che i sondaggi mi danno in vantaggio su Biden, la giustizia mi attacca. Non è mai successo nella storia degli Stati Uniti», si è difeso ieri l’ex presidente parlando a Fox News.
La lettera di Jack Smith
Nella lettera inviata a Trump, Smith dà quattro giorni di tempo all’ex presidente per presentarsi davanti al gran giurì, un tipo di giuria prevista dall’ordinamento americano e chiamata a stabilire se ci siano abbastanza elementi di prova a carico dell’indagato per poter iniziare il processo penale vero e proprio. L’indagine del Dipartimento di giustizia punta a chiarire se e in quale misura Trump abbia cercato di rimanere al potere dopo aver perso le elezioni presidenziali del 2020. Nei giorni immediatamente successivi al voto, il tycoon ha spacciato informazioni false di frode elettorale, ha provato a dissuadere il suo vice Mike Pence dal certificare la vittoria di Biden e ha fatto pressione su alcuni funzionari locali della Georgia per ribaltare l’esito delle urne a suo favore. I fatti del 6 gennaio 2021 sono stato oggetto anche di una commissione d’inchiesta della Camera, che ha contribuito a raccogliere nuove prove e materiale inedito sul giorno dell’assalto al Congresso.
Gli altri processi a carico di Trump
Un’eventuale incriminazione da parte del gran giurì di Washington si aggiungerebbe ai due procedimenti giudiziari già in corso contro Trump. Il primo è a Manhattan, dove l’ex presidente è accusato di aver pagato in nero, senza dichiararlo, la pornoattrice Stormy Daniels in cambio del suo silenzio. Nel processo, che inizierà il 25 marzo 2024, Trump deve rispondere di 34 capi di accusa complessivi. Il secondo procedimento legale a carico dell’ex presidente riguarda i documenti riservati trovati nella sua villa a Mar-a-Lago e si sta svolgendo al tribunale di Miami, in Florida. In questo caso, l’ex presidente è accusato di aver tenuto con sé alcuni documenti riservati anche dopo la conclusione del suo mandato presidenziale e di aver ostacolato i tentativi delle autorità americane di recuperarli. Il tycoon si è dichiarato innocente, mentre per il procuratore speciale Jack Smith la sua condotta «ha messo gli Stati Uniti in pericolo».
Credits foto: EPA/Cristobal Herrera-Ulashkevich | L’ex presidente Donald Trump durante la Turning Point Action Conferenza a West Palm Beach, in Florida (15 luglio 2023)
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