Vicenza, la storia della banda di “ladri al contrario” che lascia generi alimentari ai poveri
Si definiscono «ladri al contrario». Una trentina di ragazzi tra i 6 e i 13 anni della provincia di Vicenza ha deciso di mettere a segno delle “incursioni” notturne per lasciare generi alimentari. Da regalare a chi ne ha bisogno. L’obiettivo? «Riparare alle ingiustizie, agendo all’opposto», spiegano i Robin Hood vicentini. Il primo colpo della banda è stato messo a segno qualche giorno fa a San Zenone degli Ezzelini, un comune della zona del Grappa in provincia di Vicenza. Venerdì sera, senza che nessuno si accorgesse, i ragazzi hanno lasciato davanti alla chiesa del paese quattro cassette di legno con generi alimentari e di prima necessità, da destinare alle famiglie indigenti.
La motivazione delle “incursioni”
Tutto è partito, scrive il Giornale di Vicenza, dopo il danneggiamento – da parte di sconosciuti – dell’orto della scuola veneta. «Questa primavera degli sconosciuti hanno devastato senza motivo l’orto della scuola Barbarigo di Liedolo – si legge nella lettera di “rivendicazione”, scritta utilizzando ritagli di giornale -. Noi, i “ladri al contrario” vogliamo riparare queste ingiustizie agendo all’opposto: colpiremo ancora!». I giovani studenti si starebbero già riorganizzando per il prossimo blitz. A confermarlo sono gli stessi insegnanti e i genitori dei ragazzi, mobilitati attraverso un progetto educativo nato in seno all’associazione “Il Germoglio”, collegata alla scuola elementare di Liedolo. «L’episodio dell’orto – spiegano i docenti – ha molto turbato i nostri ragazzi che si sono interrogati sull’accaduto e hanno deciso di rispondere alla cattiveria subita facendo qualcosa di buono».
I viveri
I viveri consegnati al parroco della chiesa, sono stati acquistati «con il ricavato delle vendite delle cipolle coltivate nel nostro orto, e alcuni bimbi hanno portato anche pacchi di pasta, riso e caffè che avevano in casa», concludono le maestre.
Foto copertina: Giornale di Vicenza | Le cassette di generi alimentari lasciati davanti alla chiesa del paese veneto
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