L’ambasciatore egiziano: «La grazia per Patrick Zaki è un apprezzamento di Al Sisi per l’Italia»
La grazia per Patrick Zaki è un apprezzamento per l’Italia. Lo dice in un messaggio all’agenzia di stampa Ansa l’ambasciatore egiziano a Roma Bassam Rady, riferendosi all’atto di clemenza nei confronti dello studente. «L’uso da parte del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi della sua autorità costituzionale per concedere la grazia presidenziale è un apprezzamento (…) personale per la profondità e la forza delle relazioni italo-egiziane, e la rapidità della grazia ne è la migliore prova, in particolare poiché è avvenuto meno di 24 ore dopo l’emissione della sentenza definitiva», ha detto l’ambasciatore. «Lo Stato egiziano rispetta la legge e la costituzione e apprezza le sentenze emesse dalla sua istituzione giudiziaria perché è uno Stato di diritto», ha spiegato il diplomatico.
Il rilascio atteso
E dato che «la costituzione ha concesso al Presidente della Repubblica il potere di grazia presidenziale dopo l’emissione di sentenze», l’iniziativa di Sisi è stata «senza dubbio diretta a sostenere le relazioni italo-egiziane”, le quali «si sono estese attraverso la storia che ha unito le sue due grandi civiltà», ha insistito Rady. La signora Hala Sobhy, madre di Zaki, ha intanto fatto sapere che il figlio uscirà dal carcere «tra un po’, non nel pomeriggio». La donna è con George, il padre di Patrick, entrambi in attesa in piedi accanto ad alcune auto. Alla domanda «A che ora sarà rilasciato?», la donna – poco prima delle nove e mezza locali (le otto e mezza in Italia) – ha risposto: «La polizia non ha detto esattamente a che ora sarà rilasciato, ma tra poco – mezz’ora, un’ora, hanno detto – le procedure saranno completate subito e sarà rilasciato. «Naturalmente siamo molto felici; la situazione è cambiata di 180 gradi, ringraziamo Dio», ha aggiunto la cristiana Hela rispondendo a una domanda su questa «svolta» della grazia.
La stanza degli ufficiali
Nella Direzione di polizia di Nuova Mansura, Patrick Zaki non è stato rinchiuso in alcuna cella di sicurezza ma ha dormito in una stanza per gli ufficiali. La donna ha riferito inoltre di aver potuto visitare il figlio il primo giorno, quindi l’altro ieri, quello della condanna e poi non più. Avrebbe dovuto vederlo oggi ma, vista la grazia presidenziale, «ormai aspetto che esca». Un poliziotto le ha rivelato che Patrick sa di essere in «grazia presidenziale». A Nuova Mansura sono arrivate anche la sorella Marise, la fidanzata Reny Iskander e l’amica Yousra El Klesly.
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