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Russia, pugno duro contro Navalny: chiesti 20 anni di carcere. L’attivista in aula: «Guerra in Ucraina la più stupida del secolo»

L'attivista russo, già in carcere, è imputato in un nuovo processo per «estremismo»

La pubblica accusa ha chiesto una condanna a 20 anni di reclusione per Alexey Navalny, imputato in un processo con diverse accuse di matrice politica, secondo i suoi collaboratori. Come riferisce su Telegram il socio dell’attivista russo, Ivan Zhdanov, Il pubblico ministero ha chiesto che Navalny sconti la sua pena in una colonia a regime speciale. Per l’altro imputato nello stesso processo, Daniel Kholodny, il pm ha chiesto una condanna 10 anni in una colonia penale. La sentenza è prevista per il prossimo 4 agosto. Come riporta il sito indipendente russo Meduza, quest’ultimo processo a carico di Navalny, considerato tra i principali oppositori di Vladimir Putin, lo vede accusato di aver creato una «comunità estremista» con cui ha incitato ad azioni estremiste, mettendo in piedi un’organizzazione senza scopo di lucro che avrebbe violato i diritti dei cittadini, finanziando l’estremismo e coinvolgendo anche minori in azioni pericolose. Tra le accuse, a Navalny viene anche contestato di aver riabilitato il nazismo.

L’attacco sulla guerra in Ucraina

Intervenuto in aula, Navalny ha duramente attaccato il Cremlino definendo la guerra in Ucraina «la più stupida e insensata del XXI secolo». Nel suo discorso davanti ai giudici, l’attivista ha spiegato: «Non volendo poggiare sulla gamba della coscienza, la mia Russia ha fatto alcuni grandi balzi, spingendo tutti attorno, ma poi è scivolata ed è crollata con fracasso, distruggendo tutto ciò che la circondava. E ora sta sguazzando in una pozzanghera di fango o di sangue, non si capisce, con le ossa rotte e la popolazione povera e derubata, circondata da decine di migliaia di morti della guerra più stupida e insensata del XXI secolo. Certo – ha concluso Navalny – prima o poi si rialzerà. E sta a noi determinare su cosa poggerà in futuro».

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