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Le società a Londra, le feste, il jet-set: chi è Tommaso Gilardoni, accusato di stupro insieme a Leonardo La Russa

20 Luglio 2023 - 05:54 Redazione
tommaso gilardoni dj tommy indagine leonardo la russa violenza sessuale chi è
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Dj Tommy vive tra Parigi e l'Inghilterra. Il suo socio italiano e l'avviso di garanzia ancora non consegnato

Tommaso Gilardoni, il dj accusato con Leonardo La Russa di stupro, a Londra è una vera star. Di origini comasche, ha scelto la capitale della Gran Bretagna come residenza. E qui il 15 novembre scorso ha costituito due società. Una di queste insieme a Luigi Spitalieri. Gilardoni è direttore dal 2022 della “Artful Inc Limited”. Che si trova in Seymour Place. Lo stesso indirizzo dell’altra, ovvero la “Spitalieri e Gilardoni entertainment limited”. Intanto l’inchiesta sulla violenza sessuale nella notte tra il 18 e il 19 maggio scorsi è a un bivio. Gli inquirenti devono consegnare l’avviso di garanzia a Gilardoni. Che però finora non ha ancora nominato un avvocato. Si attende anche il sequestro del suo telefonino. O la consegna, come è capitato nel caso del figlio di La Russa.

Parigi, Londra, le società e le comunità

La Repubblica racconta oggi che Dj Tommy, 24 anni, è molto a suo agio nel jet set internazionale. Ha una rete di contatti che va da Londra a Parigi. Nella capitale della Francia ha partecipato il 3 marzo scorso alla campagna di lancio dei prodotti Isamaya. A fianco a lui il creativo Tom Burkitt. A Parigi invece ha fatto il deejay insieme al collega Wolfram Amadeus, star austriaca dell’elettronica. Spesso si è fatto fotografare insieme alla modella Jordan Grant. È anche tra i testimonial di Onda, una comunità globale che vuole «promuovere connessioni significative e contribuire al bene superiore». La società è stata fondata dall’imprenditore Luca Del Bono. L’ultima partecipazione agli eventi di Onda risale alla fine dello scorso giugno. Ovvero proprio quando intanto la ragazza che lo accusa di stupro inviava la sua denuncia ai magistrati.

Il playboy e il socio italiano

Nato a Como nel 1999, Gilardoni secondo il padre è un playboy. Il figlio è rimasto in Italia fino alla settimana scorsa. E il 5 luglio ha partecipato alla sua festa di compleanno. Ma quando due giorni dopo è uscita la notizia dell’accusa di stupro non ne hanno parlato: «Lo siamo andati a prendere noi all’aeroporto alle 6 o alle 7 di sera e ci siamo fermati a Cernobbio in un ristorante di loro amici. Non abbiamo discusso di questi argomenti». Lo scatto di Repubblica lo ritrae durante una serata a Londra. La Verità invece ne pubblica un altro che lo ritrae con un Hoverboard. Il socio Spitalieri si è diplomato all’Istituto Maria Consolatrice di Milano. Ha continuato gli studi all’Hult International Business School nel campus di Cambridge. Sul suo profilo Linkedin si presenta anche come produttore di film. Tra questi c’è Proxy di Ravenwood Film. Ma è stato anche scrittore e produttore di Hustle&Heels, short branded film sulla nascita di una startup.

I social network di Tommy

I social network di Gilardoni invece sono congelati dal 2018. Il sindaco di San Fedele Claudio Pozzi dice di non conoscerlo. Il titolare di uno studio fotografico invece sì ma non vuole parlare con i giornalisti. La centralinista di un’azienda agricola di zona, che produce vini, dice qualcosa in più: «Sì, lo conosciamo. Ma che io sappia non ha mai suonato da noi». Lo zio Marco invece la pensa come papà Massimo: «Mio nipote è un ragazzo bravo, più che bravo. Questa vicenda è tutta una balla». La madre e il padre sono lavoratori del settore agrario in pensione. La ragazza, ex compagna di liceo di La Russa, aveva fatto riferimento nella querela a un certo “Nico“. Perché così lo aveva chiamato Leonardo. Anche per questo investigatori e inquirenti hanno avuto problemi per giorni ad identificarlo.

L’indagine

Intanto ieri accusa e difesa hanno organizzato la tempistica per l’effettuazione della copia forense del telefono, senza Sim, sequestrato venerdì scorso a La Russa junior. Ci vorranno, a quanto pare, altri due, tre giorni per completare l’invio degli avvisi necessari per l’accertamento irripetibile, che dovranno arrivare oltre che a Leonardo e alla sua difesa, alla ragazza e al suo legale Stefano Benvenuto, anche a Gilardoni. Gli inquirenti puntano a rintracciare elementi utili, come foto, video, messaggi e telefonate sui social, nel cellulare del 21enne, ma anche in quello della ragazza. Importanti saranno anche alcune testimonianze di amici e partecipanti alla serata nel club esclusivo raccolte in questi giorni, con le audizioni che stanno andando avanti a partire da un elenco di un centinaio di ragazzi individuati.

La chiusura indagini dopo l’estate

Conclusa tutta la fase degli accertamenti, per la quale serviranno ancora settimane, anche dopo la pausa estiva, la Procura dovrà valutare i dati raccolti per eventualmente decidere, poi, se risentire la ragazza con la formula dell’incidente probatorio in vista della chiusura indagini e di una richiesta di processo. Un quadro tutto ancora da definire.

Foto da: La Repubblica e La Verità

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