Anzio, la denuncia dell’allieva del Circolo Tevere Remo: «Sono stata violentata». E il club chiede a tutti «riservatezza»
Una ragazza di 15 anni alleiva di uno scuola del Circolo Tevere Remo ad Anzio ha accusato un istruttore di vela di averla stuprata. L’accusato è figlio di un tesserato di peso del circolo. La polizia ha acquisito i video della notte del 13 luglio scorso, quando si sarebbe consumata la violenza sessuale. Ma intanto il consiglio direttivo del circolo ha inviato una lettera ai soci. In cui chiede riservatezza. E di «evitare di scrivere sulle varie chat riflessioni e conclusioni fuorvianti». La sede del circolo si trova in Riviera Zanardella 101. A indagare è la procura di Velletri guidata da Giancarlo Amato.
L’accusato
La persona accusata di stupro, fa sapere Repubblica, si chiama Giulio D’Amico e ha 23 anni. Il padre, Giuseppe, è socio del Tevere Remo e numero due della Federazione Italiana Vela. L’abuso, secondo l’accusa, è avvenuto fuori dalla sede marittima del circolo nella notte tra venerdì e sabato scorsi, nella casa al mare di D’Amico a Lavinio. Dove avrebbe portato la 15enne e un altro minorenne, violando le regole del club che impediscono agli insegnanti di far uscire di notte gli allievi minorenni che dormono nella foresteria. Per questo il 23enne è già stato sollevato dall’incarico. Nella denuncia presentata ai carabinieri del Nuovo Salario la 15enne racconta che i tre sono andati nell’appartamento dell’istruttore a bere. Poi il minorenne si è addormentato. A quel punto arriva il rapporto sessuale, che per la vittima è uno stupro. La giovane aspetta che l’amico si svegli per dare l’allarme.
Gli sussurra all’orecchio: «Sono stata violentata». A quel punto i due se ne vanno e tornano nella sede del circolo. Dove la ragazza scrive sulla lavagna quello che le è successo. Il mattino seguente va al pronto soccorso. «C’è una indagine in corso. Offriamo tutta la collaborazione alla magistratura. Ma precisiamo che nulla è avvenuto all’interno del Circolo. Abbiamo 40 istruttori per le più svariate discipline e non è mai successo nulla in un secolo e mezzo di storia», spiega il professore Daniele Masala, ex olimpionico e 35esimo presidente del Tevere Remo. «Difenderemo il buon nome del Circolo», aggiunge al quotidiano Flavio Nicolai, socio del Tevere Remo e penalista a Roma.
Foto copertina da: Repubblica
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