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Rai, fuori dai palinsesti il programma di Iannacone: «La qualità non paga». Ma viale Mazzini smentisce: «Nessuna cancellazione, basta falsità»

21 Luglio 2023 - 17:07 Redazione
L'azienda spiega che le quattro serate, previste a partire da settembre, sono saltate perché «il cambio di società produttrice ha creato problemi nella certificazione dei diritti»

Non c’è pace per la nuova stagione della Rai targata governo Meloni. Stralciata la trasmissione di Filippo Facci e con il caso Saviano che sta per approdare in commissione Vigilanza, si apre un nuovo fronte per le terza rete del servizio pubblico. È il conduttore di Che ci faccio qui, Domenico Iannacone, ad accusare l’azienda perché le quattro serate del suo programma, che dovevano partire a settembre, sono uscite dal palinsesto. In un post su Facebook, il giornalista molisano scrive: «Una persona che ancora mi stima in Rai mi ha inviato il rapporto Qualitel nel quale si stabilisce ogni anno, attraverso un campione ampio e attendibile di intervistati, quali siano i programmi più amati e apprezzati dal pubblico. A leggerlo ci si convince che la Rai applica un metodo contrario ad ogni logica: più l’offerta è considerata meritevole e più essa viene maltrattata o peggio ancora cancellata». Secca la replica di viale Mazzini, che non ritiene attendibile l’interpretazione data da Iannacone. «Non c’è stata alcuna cancellazione», si legge in un comunicato, dal titolo: «Basta falsità sull’azienda».

Stando a quanto racconta la Rai, «la Direzione approfondimento aveva inserito il programma nel palinsesto di Rai 3 per quattro serate, dal 9 settembre prossimo, ma il cambio di società produttrice ha creato alcuni problemi nella certificazione dei diritti del format che viene sempre richiesta». Tale circostanza avrebbe «impedito la programmazione a settembre, peraltro con un danno per l’azienda che ha dovuto trovare altri prodotti da collocare negli spazi di palinsesto già destinati al programma». Viale Mazzini afferma di essere in attesa di un chiarimento che «consenta di procedere con una contrattualizzazione» e, aggiunge, di aver incontrato recentemente proprio Iannacone e il suo agente. Fulcro del colloquio, «il ribadire l’interesse editoriale per il prodotto», al punto che la rete avrebbe dato «una disponibilità di palinsesto nella prima parte del 2024». La smentita, per altro, imputa a Iannacone il fatto di non essere comunque pronto, da un punto di vista produttivo, «per realizzare il programma per settembre 2023».

Prima della replica della Rai, il giornalista aveva rimproverato all’azienda di compiere scelte inspiegabili: «È proprio vero, la Rai fa le pentole ma si scorda di fare i coperchi. La questione della cancellazione dai palinsesti del mio programma si inserisce in dinamiche che poco hanno a che fare con la qualità dell’offerta televisiva. In questi anni ho dovuto difendere strenuamente lo spazio, trovando consenso di pubblico, critica e ascolti. Aver cancellato Che ci faccio qui, dicono per il momento, è un modo per negare queste argomentazioni e per meglio difendersi dalle obiezioni». In risposta al comunicato, poi, Iannacone integra il suo ragionamento: «Apprendo con meraviglia che la Rai abbia fatto un comunicato stampa in cui dichiara di “non aver cancellato il programma per il 2023” e che sarebbe pronta a produrlo per il 2024. Io sono qui in attesa che qualcuno mi chiami».

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