Sigfrido Ranucci: «Credo nell’antimafia di Giorgia Meloni, ma la premier stia attenta al suo partito»
Sigfrido Ranucci crede nell’antimafia di Giorgia Meloni. Ma il conduttore di Report avverte la premier: tenga gli occhi aperti sul suo partito. Perché Fratelli d’Italia, come tutti i partiti che si espandono velocemente, è a rischio infiltrazione. Ranucci parla oggi in un’intervista a La Stampa, nella quale discute anche delle accuse a Silvio Berlusconi: «Con la sua discesa in campo le stragi sono terminate. Sappiamo anche che il tentativo di farsi partito di Cosa nostra con le leghe del sud e attraverso la P2 cessó improvvisamente. Molte di quelle persone finirono in Forza Italia. Compreso il senatore D’Alì, arrestato il quale poi venne preso anche Messina Denaro». Secondo il giornalista la Meloni ha un approccio positivo sul tema: «Credo nella sua antimafia e lo dico anche in base alle nostre inchieste. Ritengo però che debba tenere gli occhi più aperti perché ogni partito che si espande velocemente come FdI rischia qualche tipo di infiltrazione. È valso anche per la Lega». Mentre su Daniela Santanchè «può darsi che ci sarà qualche altra sorpresa. Io stesso la intervistai nel 2021 per un servizio su Banco Bpm scoprendo che la sua società Visibilia già allora aveva un’esposizione di 15 milioni di euro». Infine, un commento sullo spostamento di Report alla domenica sera: «C’era il problema di sostituire Fazio e trovo un atto di stima l’averci scelto. Ora vanno delle repliche e riprenderemo le domeniche di ottobre in prima serata. La vedo come una sfida in positivo, anche se si tratta di un giorno impegnativo, come del resto ce ne sono tanti in palinsesto».
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