Grecia, Rodi in preda alle fiamme. Il racconto degli italiani in vacanza: «È un disastro immane. Siamo impauriti»
Non c’è tregua per residenti e turisti di Rodi, la quarta isola più grande della Grecia in preda alle fiamme da giorni e a temperature altissime, che toccano anche i 44 gradi. Così la Protezione civile locale ha dichiarato lo stato di emergenza nell’area municipale di Rodi Sud. Un provvedimento che resterà in vigore per ben sei mesi, ovvero fino al 18 gennaio 2024. I roghi hanno distrutto alberghi, case private, e molta vegetazione. Sono in tutto 30mila le persone che sono state evacuate dall’inizio dell’emergenza, compresi i 5 monaci che vivevano nel monastero di Tharri, nell’ambito di quella che le autorità hanno definito «la più grande operazione di evacuazione mai realizzata» nel Paese. Tra gli evacuati ci sono molti italiani. Come il caso di una famiglia di Trani – padre, madre e bambina di otto anni – fuggiti dalle fiamme. Il sindaco della loro città, Amedeo Bottaro, fa sapere di aver contattato la Farnesina in mattinata e di aver inviato una pec all’unità di crisi per chiedere che gli vengano forniti «aiuto e assistenza». Stando a quanto appreso in queste ore, i tre «al momento hanno trovato un riparo di fortuna» a Rodi città. Si tratta di un alloggio provvisorio in una scuola gestita dalla protezione civile, ma verranno poi spostati in pullman verso un’altra destinazione.
Il racconto di Massimo Alberti, fuggito dalle fiamme
«Abbiamo passato la notte a fuggire dal fuoco, ci siamo spostati cercando di anticipare gli ordini di evacuazione. Siamo andati verso sud-ovest per sfuggire alle fiamme, ci hanno accolto in abitazioni e ora siamo in un hotel vicino all’aeroporto». Queste sono, invece, le parole di Massimo Alberti, giornalista di Radio Popolare che si trova a Rodi in vacanza. «Ora siamo al sicuro ma qui è un disastro ambientale immane», sottolinea. Racconta di aver dormito a terra perché gli hotel sicuri erano pieni di persone sfollate. «Ieri eravamo a Kiotari ma ci siamo mossi prima dell’ordine di evacuazione arrivato alle 13, siamo andati in auto verso sud a Gennadi, qui ci ha ospitato una persona che aveva accolto altri turisti. Siamo rimasti a Gennadi fino alle 21, ma notizie dicevano che le fiamme avanzavano per cui ci siamo mossi più a sud verso Plimmyri, abbiamo visto un resort con le luci accese e siamo andati lì», racconta Alberti. Che testimonia di aver visto un continuo via vai di autobus dell’esercito carichi di turisti «impauriti e spaesati».
La situazione nel Paese
La Protezione civile greca sta svolgendo un grande lavoro di sostegno a residenti e turisti. Sono stati organizzati centri di accoglienza e raccolta in diverse aree protette e stanno cercando di facilitare i trasporti verso l’aeroporto e i porti disponibili, così da consentire gli imbarchi verso altre destinazioni. Mentre i pompieri stanno scavando dei fossati tagliafuoco nella zona sud-orientale verso le zone turistiche di Kiotari e a sud-ovest verso Gennadi per impedire che le fiamme si propaghino alla foresta, gli sfollati sono stati temporaneamente ospitati in alberghi, centri congressi, strutture sportive e scuole. Qui vengono riforniti di cibo, acqua e assistenza medica. Diversi turisti hanno perso i documenti durante le evacuazioni, ma il ministero degli Esteri greco – in contatto con le ambasciate – ha allestito un hotspot nell’aeroporto internazionale per aiutare le persone a tornare nei propri Paesi. La Farnesina, intanto, ha sconsigliato a tutti coloro che lo avevano in programma di recarsi a Rodi.
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