Bari, l’ipotesi malfunzionamento dietro il corpo carbonizzato trovato in un’auto elettrica
Il corpo carbonizzato, trovato tra domenica e lunedì in un’auto elettrica in fiamme nel parcheggio di un centro commerciale a Bari, apparterrebbe a un uomo di 59 anni di Matera, affetto da alcune disabilità. Lo scrive Repubblica che spiega, inoltre, come le forze dell’ordine siano arrivate alla sua identità incrociando alcune informazioni ai pochi elementi rimasti sull’asfalto. A trovare il corpo del 59enne erano stati i vigili del fuoco, intervenuti per spegnere l’incendio del veicolo. Secondo i primi accertamenti, il rogo sarebbe partito per cause accidentali. Escluse, quindi, al momento, sia l’ipotesi dell’omicidio che del suicidio. Il fascicolo d’inchiesta è stato infatti aperto dal pm – spiega il quotidiano – a «modello 45», ovvero come fatto non costituente notizia di reato.
La citycar
La city-car, stando alle ipotesi degli agenti, si sarebbe incendiata da sola, a causa di un malfunzionamento legato con ogni probabilità a una modifica fatta dallo stesso proprietario. Il suo veicolo aveva delle particolarità: era elettrico, ma con motore a scoppio e aveva dei pannelli solari montati sul tetto e vari batterie. Modifiche, queste, che potrebbero aver causato l’esplosione e poi l’incendio. Una prima ispezione cadaverica è stata effettuata dalla dottoressa Sara Sablone dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. Nei prossimi giorni saranno effettuati ulteriori accertamenti.
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