No! Questo articolo non dimostra che siano stati rilevati 42 gradi a Roma nel 1967
Circola lo screenshot di un articolo del Corriere dell’Informazione del lontano 1967 intitolato «La grandine squassa Milano. A Roma si soffoca: 42 gradi» confrontato con l’articolo di Repubblica del 18 luglio intitolato «Caldo record, a Roma sfiorati i 42 gradi: non era mai successo. In Sardagna e in Sicilia 45 gradi». L’immagine viene usata per sostenere che la situazione attuale dell’Italia (bufere, e vento che abbattono alberi, grandine che sfonda le auto al nord e caldo record al sud) non sia affatto una «grande notizia» e per minimizzare il ruolo del cambiamento climatico nell’incrementare la frequenza di questi eventi estremi. In molti si sono fermati al titolo.
Per chi ha fretta:
- Temperature superiori ai 40 gradi a Roma sono state misurare solo 2005 in avanti.
- L’articolo del 1967 non riporta un dato ufficiale, ma di una temperatura rilevata in condizioni sconosciute.
- L’articolo riporta un solo dato ufficiale: 38 gradi della rilevazione del centro meteorologico.
- Ci sono prove inconfutabili che i recenti eventi meteorologici estremi che hanno colpito l’Italia sono resti estremamente più frequenti dal cambiamento climatico, e il fatto che eventi simili si siano già verificati in passato non costituisce prova contraria.
Analisi
L’articolo è presente sull’edizione del 26 luglio 1967 del Corriere dell’Informazione, disponibile nell’archivio del Corriere della Sera. Mentre l’immagine è introdotta dalla frase 1967, «ed ancora li state ad ascoltare», nella descrizione dei post su Facebook si legge:
«Il lupo perde il pelo ma non il vizio… 1967 “scandalo” 42 gradi a Roma… Adesso idem… Ci saranno sempre estati più o meno calde ahimè e si sta male certo… Io soffro molto ma non è poi diversa dal 2003 e altre…»
Trasmesso su Rete4
«Non è che ci sia tutta questa grande notizia». Così Andrea Giambruno, conduttore della trasmissione di Rete4 Il Diario del Giorno, derubrica gli eventi meteorologici estremi che in queste ore devastano le regioni del Nord Italia, mentre il Centro e il Sud sono ancora sotto la morsa del caldo record. Il conduttore lo attraverso l’immagine che riprende l’articolo del Corriere dell’Informazione che cerca di sbugiardare l’articolo di Repubblica.
L’articolo del 1967
Nell’articolo si legge di “chicchi” di grandine grandi «come uova» a Milano. Per quanto riguarda la capitale, invece: «Il record italiano del caldo, per questo torrido scorcio di stagione, è stato registrato a Roma dove il termometro è continuato a salire. Ieri nel centro della città sono stati registrati 42 gradi all’ombra e 38 al centro di osservazione Roma nord». Come si evince, quindi, i 42 gradi non sono una rilevazione ufficiale, ma una misurazione di cui non si conoscono metodi e strumenti. Il dato ufficiale è costituito dai 38 gradi della rilevazione del centro meteorologico.
Le rilevazioni ufficiali
Per ulteriore chiarezza, i colleghi di Facta hanno contattato l’ufficio stampa del Sistema nazionale per l’elaborazione e la diffusione di dati climatici dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ovvero lo SCIA di Ispra), nel quale vengono conservati i risultati dei rilievi di temperatura dei centri meteo italiani. Ne risulta che la massima registrata il 26 luglio 1967, ovvero quella a cui fa riferimento l’articolo, trattandosi di un’edizione serale, è stata di 35,6 gradi, ben lontana dai 41,8 gradi toccati il 18 luglio 2023 nella stessa stazione meteorologica, infrangendo il precedente record di giugno 2022, quando la colonnina di mercurio era salita fino ai 40,7 gradi. Il centro ha fatto poi notare come temperature superiori ai 40 gradi a Roma siano state misurate solo dal 2005 in avanti.
Sempre più eventi estremi
Inoltre, come Open aveva già evidenziato, il fatto che in passato le temperature massime si siano avvicinate a quelle dell’estate del 2023 non costituisce prova dell’inesistenza del cambiamento climatico. Come ribadito costantemente dai climatologi, gli eventi meteorologici estremi sono resi più frequenti, lunghi e intensi dalla maggiore energia presente sulla terra a causa delle attività umane. Nello specifico, l’ondata di caldo di Caronte è stata resa cinque volte più probabile dal cambiamento climatico. Un recente report evidenzia, nello specifico, che una concomitanza di eventi simile sarebbe virtualmente impossibile senza il contributo del cambiamento climatico. Negarlo corrisponde a fare disinformazione e, come in questo caso, a riportare notizie false. Mentre Giambruno minimizza infatti, nei primi cinque mesi del 2023 – e quindi al netto del caldo estivo – in Italia si sono verificati 122 eventi estremi, il 135% in più rispetto allo stesso periodo del 2022.
Conclusioni
A Roma si sono toccati i 41.8 gradi solo quest’anno, record assoluto. La presunzione è d’obbligo, poiché, come ribadito costantemente dagli esperti, il cambiamento climatico agisce sulla frequenza degli eventi estremi più che sulla loro intensità, che comunque tende ad aumentare. Solo nei primi cinque mesi del 2023, gli eventi estremi sono stati il 135% in più rispetto al 2022.
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