In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
FACT-CHECKINGBufaleDisinformazioneIslamMusicaSardegna

La bufala delle “Brigate Pecorine” che impediscono la costruzione delle moschee a Nuoro

Torna la burla di "Gigi Sanna capo delle Brigate Pecorine"

Secondo l’immagine che sta tornando a circolare in questi giorni su Facebook (per esempio qui, qui, qui e qui), un presunto capo delle «Brigate Pecorine» in Sardegna, sarebbe riuscito a bloccare la costruzione di una moschea nell’Isola. Peccato che volto e nome corrispondono al famoso cantante del gruppo rock Istentales Gigi Sanna, il quale non ha mai affermato quanto gli è stato attribuito in questo genere di condivisioni, nate originariamente a scopo satirico.

Per chi ha fretta:

  • Non esistono delle “Brigate Pecorine” votate alla chiusura di moschee in Sardegna.
  • Gigi Sanna non è un leader politico, ma il cantante del gruppo rock Istentales.
  • Le condivisioni in oggetto sono nate a scopo satirico, ma prese troppo sul serio da numerosi utenti negli anni.

Analisi

L’immagine in oggetto presenta la seguente didascalia, con tanto di citazioni attribuite a Sanna totalmente inventate:

Quest’uomo si chiama Gigi Sanna, nuorese, capo delle Brigate Pecorine. Ha impedito la costruzione di una moschea a nuoro organizzando uno spuntino a base di “porcheddu” (porcetto arrosto) sul terreno dove si sarebbe dovuta costruire la moschea. Ha in seguito affermato: “A Nuoro non si costruiscono moschee. Qui si beve vino, si mangia carne di maiale e si rispettano le donne.

Una versione più estesa di questa burla circolava già nel 2016. La foto di Sanna è stata presa invece da un video del 2009. Di seguito una delle numerose condivisioni nel luglio 2023:

Conclusioni

Gigi Sanna – l’uomo nell’immagine in oggetto – non è il leader di una brigata sarda contro le moschee, bensì il cantante degli Istentales. Non esiste alcuna “Brigata Pecorine”.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

Leggi anche:

Articoli di FACT-CHECKING più letti