Cosa succede in Niger dove c’è stato un tentativo di golpe
In Niger c’è stato un tentativo di colpo di Stato, da parte della guardia presidenziale che avrebbe “trattenuto” il capo di Stato eletto, Mohamed Bazoum a seguito dei tentativi di colloquio, finiti male, tra autorità e pretoriani. L’esercito avrebbe intimato il rilascio del presidente. Sull’account Twitter presidenziale hanno riportato la versione secondo cui le guardie hanno cercato di spodestare Bazoum con un «movimento anti-repubblicano». Il presidente – assicura il tweet – e la sua famiglia stanno bene.
July 26, 2023
Secondo quanto riportato dai media locali la guardia presidenziale del Niger ha circondato stamane il palazzo del presidente Bazoum e gli edifici di alcuni ministeri a Niamey, la capitale del paese. Non è il primo tentativo di golpe che subisce il presidente. Il primo avvenne nel 2021, a due giorni dall’inizio del suo mandato, un mese dopo le elezioni.
Le condanne internazionali e la preoccupazione dell’Italia
Il Niger conta oltre 20 milioni di abitanti. Nell’Africa centro occidentale, fa parte del Sahel, e ha lungo passato da colonia francese. La sua posizione strategica desta molte preoccupazioni nella comunità internazionale. Immediata è stata la condanna dell’Unione africana, Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) e dell’Unione europea, con l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell che ha criticato fortemente «tutti i tentativi di destabilizzare la democrazia e minacciare la stabilità del Niger». Gli Stati Uniti hanno espresso la loro preoccupazione così come il segretario Onu Antonio Guterres. La Farnesina sta monitorando la situazione ed è in contatto con i 170 italiani presenti nel paese africano. «Stiamo seguendo con preoccupazione gli eventi in Niger, un Paese amico dell’Italia e decisivo per la stabilità del Sahel. Un interlocutore importante sia a livello bilaterale che europeo. L’Italia condanna ogni ricorso alla violenza che metta in pericolo la democrazia», ha twittato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Stiamo seguendo con preoccupazione gli eventi in #Niger, un Paese amico dell’Italia e decisivo per la stabilità del Sahel. Un interlocutore importante sia a livello bilaterale che europeo. L’Italia condanna ogni ricorso alla violenza che metta in pericolo la democrazia.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) July 26, 2023
(in copertina il presidente Bazoum. Foto EPA/LUDOVIC MARIN / POOL MAXPPP OUT)