Anche il ministro Musumeci contro i negazionisti del clima: «Al Nord come al Sud due facce della stessa medaglia»
Dopo Luca Zaia tocca a Nello Musumeci. Il presidente della Regione Veneto se la prende con i negazionisti del clima. E il ministro del governo Meloni gli fa eco oggi in un’intervista a La Stampa. In cui dice che «e il mondo attorno a noi cambia e noi restiamo fermi, continueremo a piangere i morti e ad assistere inermi alla devastazione del nostro territorio. Che per sua natura è fragile e vulnerabile». Per il responsabile della Protezione Civile «continuiamo a ragionare con la mentalità di ieri, ostinandoci a non capire che nulla è più come prima». Musumeci sostiene che «quello che avviene nel Nord e nel Sud sono le due facce della stessa medaglia che si chiama: tropicalizzazione».
La tropicalizzazione
E questo perché «la desertificazione, i nubifragi, le frane, le temperature elevate non si possono negare». Anche se «sarebbe un errore attribuirne gli effetti solo al cambiamento. C’è di mezzo la mancata manutenzione, l’assenza di pianificazione e programmazione, la carenza di risorse, e non ultima la scarsa attenzione e responsabilità da parte del cittadino». Mentre per scongiurare ripercussioni sul turismo, «in tutte le aree destinate al pubblico diventa obbligatorio redigere un Piano di Protezione civile o di evacuazione. Per questo mi appello alle istituzioni ed ai soggetti pubblici e privati». Infine, sul caso specifico degli incendi, «se in tutti questi anni passati non è stata curata alcuna programmazione strutturale a livello nazionale, qualche domanda dovremmo farcela».
I negazionisti
Proprio per questo, aggiunge il ministro, «stamane con il presidente del Consiglio ci siamo subito trovati d’accordo nel dire che la messa in sicurezza del territorio è una priorità indiscutibile. Senza alibi per alcuno», conclude nel colloquio con Francesco Grignetti.