L’ira di Saviano dopo la cancellazione del suo programma in Rai: «Ma quale codice etico, è chiaro da che parte sta il governo»
«Stanno chiudendo un programma e nello stesso giorno attaccano Don Ciotti: è evidente da che parte stia il governo». Lo ha detto Roberto Saviano, commentando con La Stampa la cancellazione da parte dei vertici Rai della sua trasmissione «Insider, faccia a faccia con il crimine»: 4 puntate, già registrate e previste a novembre su RaiTre. «Era già stato tutto presentato il 7 luglio con un mio video – sottolinea il giornalista – e c’era già il processo a cui Salvini mi ha costretto per averlo chiamato “ministro della Mala Vita”, con un’espressione di Gaetano Salvemini». Dunque, «è solo un pretesto evocare il codice etico per giustificare la decisione dell’azienda», dice Saviano, sottolineando, inoltre, come il suo programma sia diverso «da quello di Filippo Facci», escluso dalla programmazione Rai per le parole sessiste usate nella descrizione della vicenda del figlio di Ignazio La Russa. «Non c’entra niente, nel mio caso stiamo parlando di quattro puntate già registrate», conclude. Lo scrittore è stato poi contattato anche da Ansa sulla vicenda. «È chiaramente una decisione politica. Hanno elaborato un codice etico che risponde ai desiderata di chi – Salvini – nel 2015 scriveva: “Cedo due Mattarella per mezzo Putin“», ha commentato Saviano, «impossibile portare altrove il programma, appartiene alla Rai, dove non c’è più spazio per fare antimafia».
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