La furia di Kiev sulla squalifica dell’ucraina Kharlan ai Mondiali di scherma, il selfie dell’avversaria russa: «Sostiene l’esercito di Mosca»
La squalifica della schermitrice ucraina Olha Kharlan per aver rifiutato di stringere la mano all’avversaria russa Anna Smirnova ai Mondiali di scherma a Milano, ha (inevitabilmente) suscitato le critiche dei funzionari del governo di Kiev. In un tweet, accompagnato da una foto della sciabolatrice russa che posa con un militare di Mosca e le dita in segno di vittoria, Mykhailo Podolyak – il consigliere di Volodymyr Zelesnky – accusa Smirnova di ammirare «apertamente l’esercito della Federazione» che «sta uccidendo gli ucraini e distruggendo le nostre città», scrive il funzionario ucraino per poi concludere con una domanda rivolta, con ogni probabilità, alla Federazione Internazionale di scherma: «Non dovrebbe essere considerata una presa di posizione? I soldi russi non puzzano di sangue?». Dello stesso tono il commento del ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba: «La russa ha perso e ha deciso di giocare sporco: i russi si comportano così anche sul campo di battaglia», ha scritto Kuleba sui social.
pic.twitter.com/je1o94n3OX— Михайло Подоляк (@Podolyak_M) July 27, 2023
July 27, 2023
«Reintegrate Olha Kharlan»
Sulla vicenda è intervenuta anche la Federazione di scherma ucraina che ha chiesto il reintegro dell’atleta di Kiev ai Campionati del Mondo. «Abbiamo già presentato la nostra protesta all’Ufficio di presidenza della Federazione internazionale di scherma», ha detto ai giornalisti il presidente della Federazione, Mykhaylo Ilyashev. «Stiamo aspettando l’esame immediato in modo che questa squalifica venga annullata e Olga possa prendere parte alle competizioni a squadre».
«Ero convinta di avere questa possibilità»
Delusa, invece, la stessa schermitrice dopo la squalifica ai Mondiali di scherma in Lombardia. «Penso che abbiate visto tutto, l’unica cosa che non ho voluto fare era stringerle mano, ero convinta di avere questa possibilità. Le ho proposto di fare il saluto con la lama ma lei non voleva, e l’arbitro insieme a qualcuno della direzione torneo, mi hanno detto di andare via. È molto crudele per tutti, anche per l’arbitro che era turbato. Il sistema, questa federazione, sta uccidendo tutti, anche gli arbitri», ha detto Olga Kharlan, commentando la decisione della Federazione. «Mi ero già scaldata per il match successivo ed ero al controllo armi in camera di chiamata quando qualcuno è venuto da me e mi ha detto che volevano parlare. C’era il direttore del torneo e un arbitro, e mi hanno detto “ti daranno un cartellino nero”», ha raccontato Kharlan secondo cui la sua eliminazione per non aver stretto la mano dell’avversaria russa «non è stata una scelta dell’arbitro, non credo, non è accaduto durante l’assalto, l’arbitro era molto turbato». Anzi, «la nostra Federazione (ucraina, ndr) sta protestando – ha spiegato Kharlan -perché hanno cambiato la decisione dell’arbitro. Fino a ieri non avevamo informazioni se potessimo o meno gareggiare, ero felice ma ho sentito molta pressione, ho dormito 3 ore, stavo cercando di capire le mie emozioni e mi sono detta “devo stare calma per vincere il primo assalto e poi tutto andrà bene”», ha concluso.
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