Michela Murgia si trova in ospedale. «Grazie dei messaggi. Posso stare meglio, ma non posso più stare “bene”»
«Ricevo moltissimi messaggi ogni giorno, tutti affettuosi (gli altri non li vedo, ho sviluppato una felice cecità selettiva) ma non riesco a rispondere a tutt3, perché sono spesso banalmente troppo stanca. Vado un po’ più spesso in ospedale, a volte all’improvviso perché il corpo sorprende e ieri mi mancava il respiro a causa del troppo liquido negli anfratti dei tessuti. Il livello delle cure del nostro sistema sanitario mi ha però fino a ora consentito di tornare sempre a casa stando meglio. Ecco, la risposta che vorrei dare a chi mi chiede continuamente come sto, che era quella che dava Cesare de Michelis (presidente di Marsilio Editori, scomparso nel 2018 ndr): posso stare meglio, ma non posso più stare ‘bene’. ‘Meglio’ è comunque preferibile a male, quindi godetene con me». A scriverlo su Instagram è Michela Murgia, postando una foto sorridente dal letto di ospedale, cuffie e cannule nasali dell’ossigeno. «Non amo mettere foto dall’ospedale – aggiunge la scrittrice, che a maggio ha reso pubblica la sua malattia e da allora continua a raccontare il suo vissuto sui social, dal privato fino al concetto della sua famiglia queer – ma nemmeno voglio nascondere che ci entro, perché è anche questo che fanno le persone che si curano e dobbiamo solo ringraziare di poterlo fare, in barba a chi demonizza chi paga le tasse. Grazie dei messaggi». «Smettete di mandare cibo al Cambio, però: non posso mangiare tutti i dolci del sud, i formaggi della val padana e i vini del Veneto. Tanto non cresco più», scherza, concludendo.
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