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Più sostenibili, più competitive: ecco la piattaforma che può aiutare le aziende – L’intervista

31 Luglio 2023 - 10:03 Open-es
Stefano Fasani racconta a Open come funziona “Open-es”, la piattaforma che unisce mondo imprenditoriale, finanziario e istituzionale per misurare e migliorare la sostenibilità delle filiere

Collegare business, ambiente e persone. Una sfida sempre più in cima alle agende di imprenditori e manager. In loro soccorso arriva Open-es, la piattaforma gratuita e aperta a tutte le tipologie d’impresa che aiuta a misurare e migliorare le performance ESG (Environmental, Social, Governance). Il tutto all’interno di una community in cui le imprese collaborano all’insegna della sostenibilità e della competitività. «La tutela dell’ambiente e delle persone è un obiettivo che nessuna realtà può pensare di raggiungere da sola. È una sfida di sistema, che solo unendo le forze di tutti gli attori del mercato può essere affrontata in maniera efficace e concreta», così Stefano Fasani, responsabile di Open-Es, spiega a Open qual è l’approccio della piattaforma. Un’alleanza che unisce grandi capo-filiera, banche, associazioni e istituzioni al fine di supportare tutte le aziende, soprattutto le piccole e medie imprese (PMI), con strumenti concreti per dare vita a un sistema produttivo che sia al tempo stesso sostenibile e competitivo.

Cos’è e come funziona

La piattaforma Open-es è una soluzione concreta per crescere sui temi della sostenibilità,
consentendo a tutte le imprese di misurare le performance Esg (Environmental, Social, Governance). Ovvero le tre dimensioni fondamentali che vengono utilizzate per verificare l’impegno in termini di sostenibilità di un’impresa o di un’organizzazione. Ma quindi perché è utile Open-es? Per due esigenze: da un lato per misurare e migliorare il profilo Esg della propria azienda e, dall’altro, per coinvolgere e analizzare i propri fornitori e clienti.

Dalle piccole e medie imprese ai grandi gruppi industriali

Attraverso Open-es ogni impresa può misurare il proprio profilo ESG, ottenere un piano di
miglioramento e individuare possibili soluzioni per colmare i gap più rilevanti. «Un percorso guidato,
con semplici step graduali e accompagnato da molti elementi formativi», racconta Fasani. «Perché – aggiunge – vogliamo che tutte le aziende si sentano coinvolte, compiendo un passo concreto alla volta, consapevoli del valore che questo tema ricopre per il loro stesso futuro, e non solo perché costrette
da normative. Inoltre, il modello dati alla base non è nulla di inventato, ma si basa su standard internazionali, come le Stakeholder Capitalism Metrics del World Economic Forum e i nuovi modelli europei EFRAG in fase di ufficializzazione». In questo modo le imprese ottengono un’identità ESG allineata e riconosciuta.

Un aiuto istituzionale e neutrale

Ad oggi verificare la maturità Esg dei propri clienti e fornitori e contribuirne al miglioramento è un’esigenza di ogni moderno istituto finanziario, assicurativo e industriale. E queste realtà possono trovare un aiuto completo proprio in Open-es, che consente loro di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità di filiera in modo virtuoso e collaborativo offrendo a tutti i propri stakeholder uno strumento gratuito volto allo sviluppo dell’intero sistema imprenditoriale. «Open-es vuole rappresentare un abilitatore istituzionale e neutrale per gli obiettivi di sostenibilità lungo le value-chain – spiega Fasani – per consentire di connettere il più alto numero di realtà interessate a collaborare su questi obiettivi, rispettando la libertà e autonomia di ognuno nelle logiche di valutazione e nei processi interni».

Sviluppo di business sostenibile, è possibile?

Guardando al mercato attuale, lo sviluppo di un business sostenibile è oramai una strada obbligata per le imprese. Basta pensare al peso sempre più rilevante che la componente Esg sta rivestendo nelle scelte dei dipendenti, dei clienti, della finanza e degli investitori. Insomma, tutti gli attori chiave per il business di un’azienda. Non è un caso, infatti, che attualmente sono già 12.500 le imprese che hanno aderito alla community di Open-es. Numeri destinati a crescere, considerata anche la partnership di importanti realtà come Eni, UniCredit, TIM, Iveco Group, Snam, Engineering, Baker Hughes, Autostrade per l’Italia, Saipem, Q8 o Webuild. «Stiamo investendo molto per fornire alle imprese formazione e strumenti concreti», ci tiene a sottolineare Fasani. «In particolare – conclude -, stiamo puntando sulla dimensione della Governance, che rappresenta la vera chiave di volta per costruire il futuro della propria impresa coniugando business, ambiente e persone».

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