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Australia, uomo di 45 anni accusato di 1.623 abusi sessuali su minori. La polizia: «Una scoperta agghiacciante»

01 Agosto 2023 - 09:51 Redazione
Il 45enne ha lavorato per anni in alcuni centri per l'infanzia. Le vittime sono 91 bambini tra maschi e femmine

In Australia un uomo di 45 anni è accusato di 1.623 reati di abusi sessuali su minori, che hanno coinvolto 91 bambine e giovani ragazze. Le violenze dell’uomo – che ha lavorato in una dozzina di centri per l’infanzia a Brisbane, Sydney e altre città – sarebbero avvenute in un periodo che va dal 2007 al 2022. Degli oltre 1.600 reati contestati al 45enne australiano ci sono anche 136 accuse di stupro e 110 accuse di rapporti sessuali con bambini sotto i 10 anni. L’uomo è stato arrestato dalla Polizia federale australiana (Afp) nell’agosto 2022. In quell’occasione gli agenti hanno scoperto un hard disk pieno di materiale pedopornografico con bambine e giovani ragazze. Un ritrovamento che Justine Gough, assistente commissario della Afp, ha descritto come «profondamente angosciante». Secondo la polizia federale australiana, i reati contestati all’uomo sarebbero avvenuti in 10 asili a Brisbane (dal 2007 al 2013 e dal 2018 al 2022), in una sede all’estero (nel 2013 e 2014) e in un centro a Sydney (dal 2014 al 2017).

Le indagini

Dalle indagini è emerso che il 45enne avrebbe registrato tutti i rapporti sessuali avuti con le vittime, alcune delle quali oggi sono diventate maggiorenni. In questo momento l’Afp sta collaborando anche con alcune autorità internazionali per identificare altri 4 bambini vittime di abusi mentre l’uomo era all’estero. Le primissime indagini nei confronti dell’uomo sono iniziate nel 2014, dopo che la polizia del Queensland aveva individuato alcuni video dei presunti abusi su minori nel dark web. Nel 2022, gli investigatori sono riusciti a risalire all’uomo e durante le perquisizioni hanno scoperto quasi 4.000 filmati. «Questo è uno dei più orribili casi di abusi sui minori che ho visto in quasi 40 anni di polizia – ha spiegato Gough -. Dato che c’erano così tante immagini e video di bambini registrati in 15 anni sui dispositivi del presunto colpevole, il processo di identificazione ha richiesto tempo, abilità e determinazione». Il caso dovrebbe approdare in tribunale a Brisbane il 21 agosto.

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