Crisi climatica, l’appello di Mattarella con 5 leader del Mediterraneo: «Siamo i più colpiti, imperativo agire con urgenza»
«Rischio immediato non soltanto di scarsità di acqua ed elettricità, ma anche di inondazioni, diffuse ondate di calore, incendi e desertificazione» sono questi i pericoli, alcuni dei quali già in atto, che la crisi climatica porta sul Mediterraneo. A dirlo, oggi, non sono stati gli scienziati, ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un appello lanciato assieme a Croazia, Grecia, Malta, Portogallo e Slovenia rivolto all’Ue. «Come previsto, la crisi climatica è arrivata e ha raggiunto dimensioni esplosive, tanto che si parla ormai di “stato di emergenza climatica”. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres alla fine di luglio ha definito la crisi attuale uno stato di “ebollizione globale“. I suoi effetti sono visibili soprattutto nella nostra regione, il Mediterraneo [che si sta surriscaldando il 20% più velocemente rispetto alla media globale, ndr]», si legge nella chiamata all’azione del capo di Stato, dai toni molto più duri di quelli usati finora dagli esponenti di governo.
«Non c’è più tempo da perdere»
«Non c’è più tempo da perdere, non c’è più tempo per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche. È imperativo agire e prendere iniziative urgenti ed efficaci. Tutti i Paesi del Mediterraneo devono coordinarsi e reagire, impegnarsi in uno sforzo collettivo per arrestare e invertire gli effetti della crisi climatica», si legge ancora. «È dovere di tutti noi agire in questa direzione e adottare politiche concrete volte a questo sforzo. Sensibilizzare l’opinione pubblica, educare e ispirare in tutti l’etica della responsabilità ambientale. Non solo per il presente, ma anche per il futuro dei nostri figli e delle generazioni che verranno» conclude Mattarella nella speranza di non rimanere inascoltato.
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