Caldo record a Palermo, la sparata di Borghi sulle centraline: «Sono inaffidabili». La risposta dell’Inaf: «Nessuna anomalia, è tutto a norma»
Se all’interno della comunità scientifica la realtà del cambiamento climatico è accettata praticamente all’unanimità, tra i banchi della politica la situazione cambia. Alle dichiarazioni di chi sostiene che in estate abbia sempre fatto caldo si aggiungono ora anche le parole del parlamentare della Lega Claudio Borghi. Sui propri canali social e in un’intervista al quotidiano La Verità, il senatore del Carroccio ha sollevato qualche dubbio sul metodo con cui sono state calcolate le temperature in Sicilia durante l’ondata di calore delle scorse settimane. In particolare, il record di 47 gradi raggiunto a Palermo il 24 luglio scorso. «Aeroporto di Lamezia. Diciamo che, se il dato è giusto, mettere una centralina meteo sopra un distributore di carburanti in aeroporto non mi sembra un’ottima idea», scrive Borghi su Twitter. Secondo il senatore, le centraline che sono state usate per fare i rilievi sarebbero state installate in luoghi poco adatti, così da «sballare le temperature e favorire il gioco degli ecoansiosi». Un altro esempio citato dal senatore leghista si riferisce a una centralina, installata a Palermo, che si trova a pochi metri di distanza da alcuni impianti per lo sfiato dei condizionatori. Altro segno, secondo Borghi, dell’inaffidabilità dei dati comunicati in occasione dell’ultima ondata di calore.
August 3, 2023
La risposta dell’Inaf
A rispondere al senatore leghista ci ha pensato direttamente l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), che si occupa proprio di garantire l’affidabilità delle stazioni meteorologiche finite al centro della polemica. In una nota pubblicata sul proprio sito, gli esperti dell’Inaf rispondono punto per punto alle accuse avanzate da Borghi. Innanzitutto, la posizione delle centraline. La vicinanza con i condizionatori, spiegano dall’Inaf, è stato oggetto di alcune verifiche incrociate, secondo cui «l’effetto degli impianti sui tetti del palazzo è risultato essere ben minore di 0,5°C». Non solo: «Il sensore della stazione elettronica – aggiunge l’istituto – si trova a più di 2 metri di distanza dagli impianti, in una posizione tale che non viene investito da flussi di aria». In ogni caso, assicura l’Inaf, le centraline sono perfettamente a norma e rispondono a tutti i requisiti richiesti. Aggiunge l’istituto: «Secondo l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia, le misurazioni come quelle che vengono rilevate a Palermo ovviamente non sono rappresentative di una grande area, come potrebbe essere quella del comune di Palermo, ma questo non vuol dire che le misure non abbiano una loro validità scientifica». A questo si aggiunge il fatto che la centralina contestata da Borghi non è l’unica che lo scorso 24 giugno ha rilevato temperature record a Palermo. Anche le stazioni del Sias – gestite dalla Regione Sicilia – hanno fatto registrare dati perfettamente in linea con quelli dell’Inaf.
Il ruolo dei cambiamenti climatici
Non è la prima volta che Claudio Borghi esprime posizioni controverse, se non al limite del negazionismo, sul tema dei cambiamenti climatici. Di recente il senatore leghista aveva commentato così l’ultima ondata di calore che ha colpito l’Italia: «D’estate fa caldo. Non c’è nessun motivo di creare allarmismo. Alcuni ghiacciai si sciolgono, ma questo fa parte della storia del mondo». Nel caso di Palermo, ricorda la nota dell’Inaf, «il massimo registrato il 24 Luglio, di per sé, non dà alcuna indicazione riguardo il fenomeno del “riscaldamento climatico”». L’evidenza nasce semmai «da centinaia e centinaia di misure in altrettanti luoghi e su periodi lunghi, non da una singola misura di un singolo giorno». Le spiegazioni dell’istituto di Astrofisica non sembrano però aver convinto Borghi. In un tweet, rivolto proprio all’Inaf, il senatore rilancia le proprie accuse: «Ritirate questa nota e comunicate che la stazione meteo non è a norma e che provvederete a ripristinarla o se tenete il punto mi toccherà fare interrogazione parlamentare con conseguente invio di ispettori e in caso di anomalie o di cambiamenti recenti, accertamento di responsabilità della direzione».
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