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PNRR, la strana storia dei fondi che Fitto ha tolto a Napoli. Sarebbero andati a favore di un centro sociale e di Potere al Popolo

04 Agosto 2023 - 16:43 Franco Bechis
Al comune campano erano stati assegnati e ora ritirati 28 milioni di euro di fondi. Ecco cosa è successo

Fra i tanti sindaci che si lamentano ad alta voce per lo stralcio dei loro progetti finanziati dai fondi del PNRR c’è anche quello di Napoli, Gaetano Manfredi. Al suo comune erano stati assegnati e ora ritirati 28 milioni di euro di fondi del PNRR. Di questi 20 servivano per i progetti di rigenerazione urbana delle periferie. Ma ben 16 milioni di euro erano relativi a un solo progetto: il recupero e restauro dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) Materdei, che dal 2015 è stato occupato abusivamente prima dal centro sociale “Je so’ pazzo” e poi dal partito “Potere al Popolo” che ne ha fatto la sua sede di Napoli. Centro sociale e sede di partito dovevano essere sgomberati, ma il sindaco di Napoli ha fermato la prefettura decidendo di coinvolgere gli abusivi nel progetto Pnrr per poi assegnare a loro l’ex OPG restaurato. Ecco come è andata la incredibile storia.

I fatti

L’ ex OPG Materdei, che nel Seicento era un monastero cappuccino (Sant’Eframo nuovo), è stato abbandonato dalla polizia penitenziaria nel 2008 che lo chiuse definitivamente dopo avere accertato l’inagibilità della struttura. Nel 2015 è stato occupato abusivamente dal centro sociale “Je so’ pazzo” che ne pitturò i locali alla base della struttura e dopo qualche mese ne fece un luogo aperto al pubblico. Talmente aperto che lì anche per consonanze ideali decise di aprire la sua sede di Napoli (anche essa abusiva) il neonato partito “Potere al Popolo”. Accanto ad alcuni servizi meritevoli e gratuiti rivolti a migranti, senza tetto e donne del quartiere, il centro sociale è stato protagonista di numerose campagne politiche. A fianco del popolo palestinese contro Israele, a fianco dell’anarchico Alfredo Cospito, di cui si chiedeva la liberazione contestando quello che si riteneva un processo politico e nell’ultimo anno contro l’invio delle armi all’Ucraina, perché il centro sociale è rigorosamente pacifista.

Più volte in questi anni la prefettura e il Demanio che era diventato proprietario dell’area hanno provato a intimare e realizzare lo sgombero dell’edificio che non è sicuro manco per i suoi occupanti. Ma prima proteste di piazza e poi campagne anche giornalistiche e social hanno consigliato prudenza. Secondo la stampa locale però la prefettura era pronta a cacciare tutti fuori con la forza fra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. Il sindaco Manfredi aveva inserito il recupero della struttura fra i progetti finanziati con il PNRR e sarebbe stata una spiegazione più che sufficiente per ottenere quello sgombero degli abusivi che mai si era riusciti a fare: se l’edificio era pericolante e doveva essere messo in sicurezza, non c’era nulla di più urgente da fare.

Nel febbraio scorso però il comune di Napoli ha congelato lo sgombero e fatto anche un passo in più: invitato a un tavolo comune i rappresentanti degli occupanti abusivi della struttura per decidere insieme i bandi del progetto tecnico e la successiva ristrutturazione dei locali, con l’impegno di assegnarli una volta restaurati al centro sociale e a Potere al Popolo che non sarebbero stati più abusivi, allargando in concerto con il Comune le loro attività sociali. I 18 milioni di euro del PNRR sarebbero dunque andati in gran parte a loro beneficio, tanto che hanno tutti festeggiato il piano di recupero dei locali.

Le altre opere del PNRR

Ora è sceso il gelo sul centro sociale che nel frattempo non ha abbandonato i locali e annunciato anche feste, concerti e manifestazioni che si svolgeranno lì a partire dal prossimo mese di settembre. E Manfredi protesta perché si tolgono risorse a progetti già cantierati. In effetti qualcosina della macchina burocratica era partito, e il 25 luglio scorso è stata assegnata allo Studio Speri società di ingegneria spa per 246.248 euro la gara per “il rilievo geometrico, architettonico, strutturale, tecnologico, termo-igrometrico, impiantistico e verifica della vulnerabilità sismica, per la Rigenerazione e valorizzazione sociale dell’immobile denominato Ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli”. Una piccolissima fetta di quei 16 milioni di euro che il sindaco dovrà onorare attingendo da altri fondi.

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