Migranti, ondata di arrivi estivi: 50mila richiedenti asilo da distribuire tra le regioni. Il piano del Viminale
Gli sbarchi non si arrestano, in un’estate che viaggia verso quota 100mila. E 50mila richiedenti asilo devono essere redistribuiti su tutto il territorio nazionale nell’arco di due mesi e mezzo. Questa è infatti la cifra indicata nel piano di riparto dall’1 luglio al 15 settembre che il Viminale ha inviato alle prefetture italiane per trovare in tempo utile i posti. Il sistema di accoglienza è già saturo, scrive Repubblica, con numeri che non si vedevano almeno dal 2018: 6.000 in Lombardia, 4.000 in Emilia Romagna, Piemonte e Lazio, 3.000 in Veneto, Toscana e Campania fino agli 877 della Basilicata. Le quote sopracitate sono state elaborate sulla base dei criteri dell’estensione territoriale e della popolazione, ma sono state contestate da più di un governatore. Senza contare il problema della sistemazione, in centri dedicati, dei 9.500 minori sbarcati nel 2023, molti dei quali non accompagnati.
Il paradosso
La redistribuzione riguarda anche le quattro regioni di sinistra che non hanno accettato il commissariamento da parte del prefetto Valerio Valenti, incaricato da Piantedosi per la gestione dell’emergenza. Che, nella pratica, sembra lontana dall’efficienza: il quotidiano parla di autobus che trasportano ormai mille migranti a settimana, 120 alla volta. Vengono lasciati davanti alle questure in attesa di un trasferimento, che talvolta avverrebbe senza che nessuno ne sia informato. Alla situazione già complessa si aggiunge un paradosso: nelle piccole strutture di accoglienza diffusa (Sai) i posti in realtà ci sarebbero. Ma non possono accedervi i richiedenti asilo: sono infatti riservati a chi ha già ottenuto il permesso di soggiorno. E dal momento che il governo non ha intenzione di investire in corsi di italiano o formazione per questi migranti, questi ultimi devono essere destinati ai centri di accoglienza (Cas). Ciò si riflette in una pressione sulle Regioni.
Gli arrivi
A cominciare dal Veneto, dove degli 8.131 ospitati (1.400 in più solo a luglio) ben 7.383 sono nei Cas e solo 748 nelle piccole strutture del sistema integrato. Senza tralasciare la Lombardia, dove gli ospiti dei Cas sono 13mila, a fronte di 3mila nei Sai. La situazione non migliora in Emilia-Romagna, che sfiora le 13mila persone in accoglienza, mentre in Lazio, Piemonte, Campania, Toscana e Veneto il numero oscilla dagli 8mila ai 12mila ospiti. Le regioni con il più alto numero di migranti in accoglienza diffusa, infine, rimangono Sicilia, Calabria e Puglia.
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