Guzzanti prova a difendere De Angelis: «È convinto dell’innocenza dei neofascisti, come lo restarono quelli di LC su Sofri»
Il giornalista Paolo Guzzanti si getta in difesa di Marcello De Angelis. In un commento su Il Giornale l’ex Forza Italia che è stato a capo della commissione Mithrokin parla di un «accanimento politico e mediatico» sul responsabile della comunicazione del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Poi aggiunge: «Nel caso di De Angelis si deve però aggiungere che da lui, per la sua conoscenza e coerenza ci si aspetta di più: se è così sicuro che Mambro, Fioravanti e Ciavardini siano innocenti, provi a fare un passo in più e documenti la sua convinzione». La convinzione di De Angelis deriva proprio dalla pista palestinese di cui ha parlato la commissione Mithrokin presieduta da Guzzanti.
I cospicui premi giudiziari
Che paragona i “neri” agli esponenti di Lotta Continua: «Chi scrive, lo dico a mo’ d’esempio, non crede alle sentenze su Ustica, sul caso Moro e sulle morti di Falcone e Borsellino. Quando Adriano Sofri, ex leader di Lotta Continua, fu arrestato e condannato per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi il 17 maggio del 1972 molti intellettuali di destra e di sinistra si schierarono contro quella sentenza ritenendola inadeguata a rappresentare il contesto storico dei fatti». Poi spiega: «È certamente vero che Mambro, Fioravanti e Ciavardini avrebbero ricevuto cospicui premi giudiziari se avessero accettato di accollarsi la strage di Bologna, essendo già ergastolani per feroci delitti che avevano confessato con sfrontato orgoglio. Sarebbe stato nel loro interesse e invece hanno detto: “Abbiamo sempre rivendicato la nostra responsabilità, ma con questo crimine non c’entriamo, neghiamo le accuse e rinunciamo ai vantaggi”». E infine: «Il dissenso era considerato doveroso, più che legittimo durante il caso Sofri mentre nel caso De Angelis la libertà di dissentire viene criminalizzata. Proprio per questo chiediamo a De Angelis di aiutare la verità fornendo elementi di prova».